venerdì 7 ottobre 2011

Sydney

Sono stranamente tranquilla da quando sono arrivata, niente ansia, anche se non capisco quasi nulla e faccio fatica a parlare; sarà che non ho orari o scadenze da rispettare, sarà che a differenza degli altri viaggi non ho fretta di andare a visitare la città e di ingozzarmi tutto subito o forse ho ancora il jetleg, fatto sta che sono le 10 e non sono ancora uscita a vedere la città nonostante già alle 8 ero sveglia.
Essere viaggiatore tira fuori l'animale sociale che è in te. Nonostante la scarsa capacità di comunicare in inglese si tira fuori uno strano modo di interagire facendo gesti, parole ammucchiate al posto di frasi e grandi sorrisi, credo sia questo il vero linguaggio universale.
Eccomi qui davanti all'Harbour Bridge sul molo dell'Opera House a fare foto a 2 ragazze di Los Angeles e farmi fare foto da un anziano giapponese con una reflex più grossa di me!
Andare in giro a caso come oggi, a piedi, senza una meta precisa mi mette una tranquillità insolita per essere in giro da sola in una metropoli lontana e piena di gente; una tranquillità esagerata che, insieme alla digestione di un panino farcito con carne macinata e cipolla, mi hanno fatto addormentare al Royal Botanical Garden su una collinetta di fronte alla Farm Cove da dove si gode la più bella vista della city.
Ho scoperto l'uccello che stamattina mi ha svegliato urlando come una scimmia... qui è pieno di pappagalli ovunque che spettacolo!!