mercoledì 28 agosto 2013

"unta e bisunta"

 
E' venerdì, il mio coinquilino tiene i bambini, devo pensare ad un piano per stare un paio d'ore fuori casa ed evitare "l'effetto marmocchio" che poi mi mette il nervoso e non riesco a dormire.
Ispirata dalle puntate di "unti e bisunti" dello chef Rubio e da "bizarre food" dell'americano Andrew Zimmern, decido di andare al mercato serale di China Town e mangiare cibo di strada.
La cosa che come sempre mi pesa delle mie uscite è dover prendere il treno, 1 ora minimo di viaggio per andare in centro...non vedo l'ora di comprarmi la macchina!
 
Arrivo che ormai il sole è tramontato e il Paddy's Market ha chiuso, ma China Town è comunque un brulicare di vita e di centinaia di orientali si sono già riversati per strada verso gli odori gustosi che provengono dal mercato serale.
 
 

Il mercato si presenta in tutto il suo splendore di cineserie colorate...




...accanto a bancarelle di cibo sfrigolante.
Ci sono spiedini di polpo, di pollo, di vitello,


strani rettangoli di macinato


spiedini di palline di pesce


strani panini rotondi non bene identificati


accanto a calzini kawai dai mille colori!


e ancora spiedini di seppia..
 

..e poi li vedo, li respiro...sono loro gli ARROSTICINI!!!!
o meglio quello che più si avvicina agli arrosticini, ovvero spiedini di agnello.


ne prendo due e uno di palline di pesce.
Il sapore è lontano anni luce dai miei arrosticini abruzzesi, ma si possono mangiare e gli spiedini di palline di pesce sono davvero ghiotti.
Il tutto è mangiato per strada ovviamente, seduta su delle scalette a guardare il mare di occhi a mandorla che mi passa di fronte. Sono davvero pochi qui i bianchi, sembra di stare in Asia e alcuni stand hanno solo scritte in cinese, perciò è impossibile capire cosa c'è scritto, si può solo guardare.


Seconda tappa è alla bancarella della Malesia: mi prendo un Roti Kanai, una sorta di piadina sfogliata e poi appallottolata servita con Curry e un'altra salsa superpiccante che non riesco a buttar giù.

 



Non posso farmi mancare il dessert, la tradizionale barba di drago cinese.
E' una ricetta antica, risalente alla Cina imperiale, è una sorta di caramella dolcissima che assomiglia ad un bozzolo di cotone.
Si prepara sciogliendo dello sciroppo di maltosio e zucchero, poi si lascia raffreddare fino ad ottenere una pasta solida ed elastica da lavorare. La lavorazione parte formando una ciambella e immergendo continuamente in zucchero a velo e farina maizena, tirando e piegando si vengono a formare sottilissimi filamenti. Poi si arrotolano intorno a noccioline tostate e si mangia immediatamente.
Questo dolce infatti non può essere conservato perché assorbe l'umidità e diventa colloso e appiccicoso, inoltre risente anche delle alte temperature dell'ambiente.



In bocca si trasforma istantaneamente in colla e un'ondata estrema di dolce ti caria i denti.
Data la consistenza collosa, è difficile da deglutire e, considerando tutta la fatica per la lavorazione che ci sta dietro, non vale la pena, il sapore è piuttosto piatto e ha un altissimo contenuto calorico

martedì 20 agosto 2013

la scarpa "scarpa"

 
Dopo più di dieci anni mi tocca buttare via i miei scarponi da battaglia, quelli comprati secoli fa uguali a mio padre, quelli che hanno visto tutte le montagne abruzzesi, mezza Italia e mezza Australia.
La cosa ridicola è che le scarpe più fiche che hanno al negozio di alpinismo si chiamano "scarpa"!!!
Allora faccio al negoziante "ma sono italiane per caso?" e lui "certo, sono le migliori che abbiamo"
e dovevo venire qua per comprarmi un paio di scarpe italiane...
in realtà le ho cercate in rete perché il nome mi suona poco familiare, chi comprerebbe in Italia una scarpa di nome scarpa?!
Sono made in Italy ma fatte per il mercato estero
 


E quale migliore occasione per sfoggiarle se non un'altra bella escursione in quel di Sydney?!
Questo gruppo di escursionismo mi sta prendendo troppo bene, organizzano tutto loro, sono precisi e puntuali e le camminate sono piacevoli, senza contare le meravigliose giornate di fine inverno baciate dal sole e da temperature miti.
La zona dell'appuntamento è raggiungibile col traghetto; sveglia alle 6 del mattino, colazione sul balcone e zaino in spalla pronta per la mia nuova camminata di 15 km.
L'Harbour Bridge è sempre affascinante.


Il gruppo è meno numeroso della volta precedente, una trentina di persone ma stavolta becco soggetti davvero interessanti: un dentista egiziano che parla svariate lingue, interessato alla filosofia e alla scienza, un ingegnere iraniano che lavora dietro alla mia azienda a Kurnell, una dottoranda in chimica italiana (un altro cervello in fuga, giovanissima e in gamba), un marketing manager nigeriano e un altro ingegnere peruviano.
Insomma gente da tutto il mondo, piena di cultura, di cose da raccontare, di entusiasmo e con un'apertura mentale notevole.
Come al solito non ho la possibilità di conoscere australiani dello stesso livello culturale...
Devo assolutamente conoscere qualche Aussie acculturato e interessante se no davvero ci metto una croce sopra come popolazione.
Comunque la camminata è lenta, piacevole, si passa per piccoli boschetti selvaggi in mezzo a quartieri di gran lusso, ville con piscina, macchinoni parcheggiati nel cortile e giardini curatissimi.


attraversiamo anche un campo da calcio con una partita in corso!!



Ovviamente non possono mancare le numerose barche di lusso nella baia de Greenwich



Arriviamo fino a Woolwich dove c'è una bella vista sulla città e ci fermiamo ad un bar per una birrozza rinfrescante e due chiacchere col gruppo.





Fa sempre piacere incontrare cervelli in fuga dall'Italia e dispiacere allo stesso tempo che l'Italia si sta impoverendo di risorse per il futuro.
Mi chiedo davvero dove andremo a finire.
Comunque qui come anche da noi i dottorandi soffrono un po' la povertà delle borse di studio, che permettono a mala pena di campare, senza contare tutte le ore extra passate in lab e i fine settimana.
Qui il livello culturale anche accademico è inferiore al nostro e le poche persone Aussie che arrivano a questi livelli sono topi da laboratorio esaltati per gli esperimenti.
Da noi è molto più comune fare un dottorato, forse anche perché il mondo del lavoro è così lontano dalle realtà accademiche che finita la laurea ci si sente persi e si preferisce restare nella nicchia universitaria.
Ogni tanto ci penso alla mia carriera e se ho fatto la cosa giusta a rifiutare il dottorato e intraprendere un percorso di ricerca applicata in campo industriale.
Mi manca lavorare in un laboratorio di ricerca di base, mi manca l'ambiente accademico, lo stare in mezzo ai nerd, le battute da secchioni, poi penso alle poche ore di lavoro che faccio e al salario che prendo, senza contare le soddisfazioni e i continui riscontri che vedo e soprattutto alla grande quantità di tempo libero che ho per godermi la vita...naaaa nessun rimpianto!

Ecco un'altra delle mie creazioni partorita in uno dei miei pomeriggi liberi dopo il lavoro.
Ecco cosa mi manca davvero: la mia macchina da cucire!!!

 

sabato 10 agosto 2013

Crescere o invecchiare?

Questo è il dilemma del giorno.
Il viaggio in treno dalla città a casa mia è troppo lungo per evitare di farsi pippe mentali
ed alimentare il flusso di coscienza che come sempre occupa la mia testa.
A volte è talmente forte da impedirmi pure di leggere il mio libro sul treno.
 
Tutto nasce da una piacevole giornata passata all'expo di anime e manga di Sydney.
Gasatissima, ormai erano due anni che non andavo ad un evento di questo tipo; l'entusiasmo mi si spegne all'ingresso solo dando un'occhiata alla coda... doh!
 

Dopo un'ora e mezza di coda siamo dentro e mi si apre davanti tutto il mondo colorato di gadget, manga, modellini, videogiochi e personaggi bizzarri in cos-play.







C'è anche Genma Saotome per chi si ricorda Ranma!!!


..e chi è stremato dopo la cosplay battle!


Questa foto mi ricorda il "cartoon on the bay" a Rapallo un po' di anni fa, dove posavo davanti ad un Gundam molto più grande di questo.


Ora il mio disappunto nasce da quello che trovo negli stand e dai cosplayer...non conosco nemmeno la metà dei personaggi o dei manga!!!!
Oddio sto diventando vecchia.
Dove sono finiti i cosplay di Lupin, i cavalieri dello zodiaco, lamù, lady oscar, yattaman o i vari robottoni?
E' pieno di character di videogiochi, lolite, idols tutte uguali e le odiose vocaloid.
A parte Porco Rosso, un Dragonball, un po' di naruto, una principessa mononoke e un Genma Saotome non conosco niente di tutto quello che vedo, nemmeno tra i fumetti.
Cavolo mi sto davvero facendo vecchia.

Poi torno a casa alle 19 e c'è il mio coinquilino su divano mezzo addormentato che guarda una partita di kricket,  col bambino che dorme sul divano. 30 anni li fa la prossima settimana, una vita spesa a lavorare, pochissimi amici da frequentare, nessun hobby, tempo libero passato a sonnecchiare noiosamente sul divano, raramente a pescare o giocare a golf.
Questo è invecchiare, il mio è crescere.
Ho ancora troppe voglia di creare, di progettare, di viaggiare, di divertirmi, di imparare, di sognare, di vivere.
E poi non ho un cavolo voglia di invecchiare, come faccio se no a mettermi i miei nuovi poop socks kawaii?!


 

mercoledì 7 agosto 2013

Sydney explorers

Ogni volta che la mia vita entra brevemente in un periodo di routine, devo subito uscirne e cercare nuovi stimoli e nuove sfide.
Ormai lo so, è parte della mia vita, non riesco a costruirmi una nicchia fatta di 4 amici, il solito locale, i soliti posti dove andare e sentirmici sicura. Io sono fatta per gli incontri, le cose sempre nuove, nuovi libri, nuovi film, nuova musica, nuovi viaggi.
E fu così che trovai lo spiraglio per aprire un varco alla mia routine, per altro affatto noiosa ne' stressante.
Si chiama Sydney Explorers.
E' un gruppo di escursionisti che organizza in rete incontri e escursioni all'aria aperta, di difficoltà e durata diversa: dai campeggi lunghi un fine settimana, alle uscite giornaliere lungo la costa, alle camminate estreme.
Tutto è organizzato su base volontaria, viene fissato un prezzo di partecipazione che poi andrà in beneficenza e ci si da appuntamento in rete.
Ci sono cose da fare praticamente ogni fine settimana, anche più di una da scegliere, i posti da vedere sono tantissimi, qua c'è davvero l'imbarazzo della scelta in fatto di parchi e itinerari naturalistici.
Scelgo come prima uscita una camminata facile, Kurnell to Cronulla passando dentro al Botany National Park, praticamente una parte della camminata lungo la spiaggia che ho fatto da sola un po' di tempo fa.
La giornata è meravigliosa ed è bello incontrare nuove persone.
Ci sono soggetti di tutte le età, single, coppie e famiglie, da tutto il mondo, chi è qui in vacanza, chi è backpacker, chi è un escursionista della domenica, chi porta la nipotina a prendere un po' d'aria.
 
 
 

La guida ha un passo piuttosto veloce e l'unica sosta oltre al pranzo è su questa scogliera per vedere le balene.
C'è anche una naturalista che monitora le balene con i suoi strumenti e ci dice che ne avvista almeno una ogni giorno.


eccomi baciata dal sole col mio affollato gruppo di escursionisti.


una delle navi cargo dirette al porto commerciale di Sydney, è davvero impressionante






 
E questa è Cronulla vista da boat Harbour, il panorama opposto di quello che vedo dal mio balcone praticamente
 

Denti di leone in fiore...e siamo in pieno inverno!!!



 
I 17 km, tra una chiacchera e l'altra, sono volati, soprattutto l'ultimo tratto, fatto in compagnia di una biologa libanese, coetanea, perfettamente bilingue, dai capelli rossi e dalla personalità esuberante.
La rivedrò di sicuro.
 
La camminata è stata talmente positiva che domenica mi sono già prenotata per un'altra, stavolta difficoltà HARD!
L'unica cosa è che questa camminata ha decretato la morte definitiva dei miei scarponi, quelli con cui ho battuto tutti i sentieri d'Abruzzo e con cui ho circumnavigato Uluru e Tata Tjuta.