mercoledì 17 dicembre 2014

camping weekend

La scusa per passare un fine settimana in montagna in campeggio era un concerto di percussioni dentro le Jenolah Caves...e come potevamo lasciarcelo scappare!
Partenza venerdi' subito dopo il lavoro, 4 ore di viaggio piacevolissimo direzione Blue Mountains.
Siamo i primi ad arrivare al posto indicato per il campeggio.
La band ha affittato una proprieta' non lontano dalle grotte e si puo' campeggiare ovunque nella tenuta. Noi ci prendiamo il posto migliore con un gruppetto di lberi dove poter attaccare l'amaca.
C'e' anche un laghetto, ma l'idea di fare il bagno in un covo di sanguisughe non mi passa nemmeno per la testa. 
Sono salita su attrezzata con tutti i possibili mix repellenti preparati in laboratorio contro zecche, zanzare, ragni ecc solo le mosche non riusciamo a tener lontano e ci assillano tutto il tempo.




Qualcuno arriva la sera dopo i tramonto, ma la maggior parte arrivano il giorno successivo. Uscire da Sydney di venerdi dopo l'orario di lavoro significa rimanere imbottigliati nel traffico a passo d'uomo. Un po' scena da tangenziale di Milano.
Il giorno successivo e' una bellissima giornata di sole, calda e piena di muscicisti e artistoidi vari, li mio posto!!!







Solo verso il pomeriggio salgono le prime nuvole, allora decidiamo di muoverci dal campeggio ed andare a visitare le grotte, visto che sono nella classifica delle 20 grotte piu' suggestive e importanti del mondo.



Prima di prendere il tour per vedere la grotta principale ci facciamo un giretto nei dintorni.
La vegetazione e' esplosiva, c'e' un laghetto ed e' pieno di lucertoloni!!!!






Il giro nelle grotte e' breve, solo 1 ora, ma ne vale davvero la pena, soprattutto la parte piu' bassa dove passa un fiume sotterraneo.






ed eccoci appena usciti dalla grotta che ci affacciamo nella volta dove terranno il concerto.
Al tramonto scende la temperatura ed inizia ad arrivare un sacco di gente con stuoine da pic nic e coperte per il freddo.
Noi ci scaldiamo ballando!!!
Il primo gruppo e' un trio gypsy, clarinetto, chitarra e sax.
Poi e' il turno dei didjeridoo, davvero suggestivi in questo posto.
Poi suonano i Rhytm Hunters gia' sentiti piu' volte e ogni volta e' un piacere rivederli, con il gruppo di ballo indonesiano animano la serata.
Un altro bel fine settimana intenso di natura e musica. LOVE IT!


martedì 16 dicembre 2014

African dance

Ecco che il mio anno di danza africana si conclude con due piccole performance e solo 4 ballerine, le altre si sono perse per la strada. E' sempre piu' duro trovare gente perseverante e costante, soprattutto in una disciplina cosi' che richiede un sacco di energie.
La prima e' al senegambian day, una giornata dedicata alle due comunita' senegalese e del Gambia.
Sono tutti africani a parte i due gruppi di ballo e la cosa e' al quanto ridicola considerando che loro dovrebbero saper ballare!!
Altra cosa triste, gli unici musicisti e ballerini africani sono solo uomini, le donne raramente prendono parte, solo un po' le senegalesi si buttano nel sabar a fine serata.







gruppo

http://youtu.be/Ab1xFMBkx7E


solo
http://youtu.be/XFSFt_DUM3c


Ecco la foto di gruppo con le ultime rimaste in classe all'ultima lezione e il maestro prima del suo ritorno in Gana per le vacanze di natale.


Il mio vestito homemade con una stoffa afro per l'ultima performance



Ed ecco la festa di fine anno di tutti i gruppi di danza e percussioni africne di Sydney.
Davvero una bella serata energetica e colorata.
Tutto sempre troppo breve






https://www.youtube.com/watch?v=EI49ZxdANds&feature=youtu.be

martedì 9 dicembre 2014

Byron Bay

E' incredibile come siano cambiate le vibrazioni che mi trasmette il viaggiare.
Sono sempre emozionata, ma in modo diverso.
Le prime volte che prendevo un aereo ero sempre un po' nervosa, concentrata, introspettiva. Partivo da casa in super anticipo per poi aspettare ore in aeroporto.
Adesso ho la tranquillità e la lentezza che solo le cose familiari mi trasmettono.
Preparare lo zaino richiede ora meno tempo e sono diventata anche piu' minimal nelle cose da portare.
E' vero che ho sempre pronto il mio kit da viaggio nell'armadio, ma ora non ho piu' bisogno di farmi la lista delle cose da ricordare.
Anche prendere il treno per l'aeroporto è diventata una cosa familiare, il numero delle fermate, la stazione a cui devo cambiare, a che carrozza sedermi per stare vicino alle scale mobili in aeroporto.
 
Una volta in aeroporto seguo in sequenza quelli che sono diventati i miei rituali di viaggio:
check in del bagaglio, scappata veloce al bagno anche se non ne ho bisogno, un cappuccino, un sushi take away e patatine fritte che ormai sono legate alle mie partenze.
 
Mi trovo il mio posticino a sedere vicino alla finestra per osservare le manovre degli aerei e godermi il perenne cielo blu australiano.
Sono momenti familiari e che mi erano mancati.
L'ultimo volo che ho preso è stato per Mildura 7 mesi fa.
Mi mancava il mio momento di raccoglimento introspettivo prima della partenza, quando non ho niente da fare che pensare. E' però un pensare diverso da quello di tutti i giorni dove devo continuamente pianificare le giornate, incastrare tutte le attività del tempo libero, gli appuntamenti, le faccende di casa e anche i momenti di relax.
 
E' questo che mi piace del viaggiare da sola, i momenti con me stessa, dove fermarmi e connettermi con i miei pensieri.
 
Pur essendo nuova la meta del mio viaggio mi è familiare la dimensione del viaggiare.
Questa volta non è un viaggio avventura, solo un fine settimana corto a Byron Bay a trovare Ilaria in fattoria.
Sono le sue ultime settimane di lavoro in fattoria e voglio vedere come se la passa oltre al fatto che voglio vedere Byron bay, questo mito che mi risuona in testa da 3 anni e che non ho mai avuto l'occasione di vedere.
 
Si prevede un bel fine settima intenso, considerando che c'è anche il folk festival di Mullumbimbi e un grosso mercato frikkettone la domenica.
 
Non sarà proprio un weekend relax anche se è questo ciò di cui avrei bisogno.
Ultimamente sono sempre in giro e ho poco tempo per riposarmi o anche stare da sola, il che è positivo, non mi lamento, vuol dire che la mia vita è in pieno fermento e super attiva come piace a me.
 
Anche al lavoro ultimamente sono piu' attiva. E' come se mi fossi svegliata dal torpore della routine in cui ero entrata da qualche mese. Sarà che sono entrati progetti di ricerca importanti e li hanno dati tutti a me, sarà che la nuova assunta perfumer mi spinge a studiare e migliorarmi ogni giorno, ma sono decisamente piu' produttiva.
Poi allo stesso tempo è finito il mese di stress e nervoso che è stato settembre, sotto pressione per un progetto difficile e di responsabilità.
 
La settimana via al campo di danza afro è davvero servita come break e sono tornata rigenerata.
Ora la bella stagione, il sole e le giornate al mare hanno mandato via tutto lo stress.
La fortuna ha voluto che proprio nel periodo in cui mi ero messa in testa di imparare a surfare e di fare il campo di 5 giorni di surf, ho conosciuto una persona che mi sta insegnando gratis e mi presta anche la tavola.
 
Le prime volte è stato un imparare a remare e conoscere le onde, dove salgono, se chiudono e dove rompono, quando iniziare a remare e quando fermarmi.
Poi ho dovuto imparare a come superare i muri d'acqua per andare a largo senza essere riportata a riva in balia della corrente.
Le prime due volte ho preso una tavolata sul piede e una sul naso che mi ha stordito per un po'.
Una volta imparato a non farmi male e a superare le onde passandoci sotto ero pronta a cavalcarle...ma non avevo ancora avuto l'occasione di sperimentare le onde che chiudono in alto.
Fu così che mi sono trovata sulla cresta di un'onda di un metro e mezzo che si è chiusa su di me. Ho visto i piedi passarmi davanti alla faccia da dietro. Ho fatto la  "scorpionata" e ho preso una frustata al collo che mi ha disorientato e tolto l'equilibrio per un po'.
Superata la paura di rifarmi male e dopo aver imparato a riconoscere le varie onde, è arrivata la giornata in cui me la sono goduta e mi sono anche riuscita ad alzare.
Il surf è uno di quegli sport che non ti diverti fino a quando non lo sai fare. E' una continua sfida a cogliere il momento giusto, l'onda giusta, a prendere velocità, ad avere il giusto tempismo per alzarti e cavalcare.
Ora capisco cosa provano i surfisti.
Aspettare, sentire la forza del mare sotto di te che ingrossa l'onda, saperla prendere, farla tua per dominarla è una sensazione grandiosa. 
 
 
Mullumbimbi è un tranquillo paesino di campagna popolato da vecchie generazioni di hyppie e nuovi frikkettoni.
Si gira tutto a piedi ed è pieno d verde e di negozietti di artigiani.
Sfortuna vuole che in questo periodo sia invaso dai Christmas beatles, ce ne sono così tanti che camminando per strada si sente scrocchiare sotto le scarpe!!
 

Il festival folk sembra una versione piu' piccola e costosa dei buskers di Ferrara. Tanti eventi musicali sparsi in giro in diverse locations, buskers, artigiani, bella gente.



In un momento di caldo allucinante decidiamo di andare al community garden, un fazzoletto di terra dato in gestione a diverse persone per fare coltura biologica e giornate di divulgazione di permacoltura e agricoltura sostenibile.


Hanno anche a zona cucina collettiva col forno a legna!!!






In giro è pieno di personaggi bizzarri e artisti di vario genere.


Un autobus a due piani tutto flower power porta la gente da una venue ad un'altra per vedere i concerti.













Il secondo giorno lo spendiamo in fattoria e a Byron Bay.
Ecco Ilaria sullo UTE


La doccia all'aperto e unico modo per lavarsi, ho anche io apprezzato la bellezza di lavarsi sotto il cielo stellato, con migliaia di maggiolini che mi volavano intorno.


Compost toilet







E una delle bellissime spiagge di Byron Bay vista dall'alto del faro.