domenica 28 aprile 2013

Waverton market


Mercatino dell'artigianato al centro per l'ecosostenibilità a Waverton...mi ci fiocco al volo. La giornata è meravigliosa, tempo da sandali e canottiera, un'ora di treno e sono dall'altra parte della città, dal lato nord della baia di Sydney.

La zona è molto bella, verde e c'è una zona di bosco praticamente intatta e protetta dal questo centro.

Il centro sorge nel vecchio magazzino dove smistavano il carbone scaricato dalle navi che ancora attraccano li vicino. Siamo su una penisola a nord proprio di fronte ai vecchi magazzini portuali dei primi coloni dove è praticamente nata Sydney.

Il centro è molto interessante, c'è un piccolo orto biologico, riciclo dell'acqua piovana, compost e terrario per i lombrichi; poi c'è tutta la parte dedicata al riciclo dei rifiuti e alla tutela della flora autoctona con una parte didicata agli aborigeni e all'uso delle piante e dei fiori selvatici come cibo.

Il mercatino è fighetto, come al solito, tutte donnine di mezza età con i soldi, non particolarmente abili nelle arti manuali, a vendere disegni, bigiotteria, cibo bio ecc. Solo due bancarelle erano interessanti, la signora che faceva la carta a mano e teneva un laboratorio creativo per bambini e il gruppo che faceva canestri di vimini dal prezzo improponibile.

Non troppo soddisfatta dell'artigianato mi faccio un giro nel parco e faccio qualche foto al ponte e alla città.


 
 
Tornata a casa ho voglia ancora di più di mastrucciare e inizio la lavorazone del mio collo di lana invernale al telaio. Dalla foto si nota la mia tessera del negozio di hobbistica dove mi rifornisco di materiale, oramai cliente fissa.

 
 


 

sabato 27 aprile 2013

il mio 25 Aprile

Il 25 Aprile è anche qui festa nazionale: l'Anzac Day.
E' una commemorazione che si tiene ogni anno in  Australia e Nuova Zelanda in memoria di tutti i soldati delle forze armate ( ANZAC è infatti l'acronimo di Australia and New Zealand Army Corps) caduti in tutte le guerre.
E' stata scelta questa data per ricordare l'anniversario del primo sbarco dei Diggers (scavatori, soppranome dato dal fatto che spesso l'incarico di scavare trincee era dato alle truppe Australiane) australiani a Gallipoli in turchia nell'offensiva britannica del 1915, e che vide per la prima volta l'utilizzo in Europa di soldati provenienti dalle colonia più lontane.
La battaglia di Gallipoli fu un massacro a causa del fallimentare comando britannico e questa giornata costitusce la pietra miliare del patriottismo per gli Aussie, anche se ben più cospicue furono le perdite nello stesso giorno di francesi, inglesi e turchi. Questo non viene mai considerato dagli Australiani che, fieri ed orgogliosi, celebrano ogni anno questa giornata con cerimonie religiose e militari nel mattino e nel pomeriggio con grandi bevute al pub mentre giocano al two-up.
E' un gioco d'azzardo a cui giocavano i militari, su cui si fanno scommesse, proibite per tutti i giorni dell'anno tranne l'Anzac Day. Uno spinner designato lancia in aria due penni con una apposita bacchetta di legno e si scommette su come cadono, un po' il nostro testa-croce.

 
 
 
 
Celebrazioni religiose, militari, massicce bevute al pub e gioco d'azzardo non mi attirano neanche un po' e visto che qui sono pochi i posti in cui le comunità italiane celebrano la festa della liberazione (nel Western Territory si celebra ricordando gli italiani imprigionati nei campi di lavoro)
decido di approfittare delle temperature estive e del cielo sereno per fare una gita esplorativa del Royal Nationa Park visto che è qui a due passi.
Prima cosa traghetto per Bundeena, coloratissimo e rumoroso.
 

al porto di Bundeena la gente fa il bagno e pesca, insomma non tutti sono nei pub a bere!


è decisamente ancora estate, alberi in fiore ovunque.
Queste lunghe estati Australiane non mi fanno per nulla mancare le quattro stagioni italiane


Questo è il percorso da fare una parte lungo la costa e una parte nel bush

https://maps.google.com.au/maps?saddr=Cronulla,+NSW&daddr=-34.0752937,151.1682864+to:Jibbon+Point+Trail&hl=it&ll=-34.082237,151.177325&spn=0.016528,0.029998&sll=-34.082237,151.169128&sspn=0.016528,0.046349&geocode=FTBb-P0d52MCCSkzj9g1EsgSazFgszIWaH0BBQ%3BFWMN-P0dHqUCCSmRYv0PXMgSazFh5qxsJP_iwQ%3BFf_L9_0dN4ICCQ&oq=bundeena+jibbons&dirflg=w&mra=dpe&mrsp=1&sz=15&via=1&t=m&z=15

Attraversata la jibbon beach si segue un sentiero a circa 10 m sul livello del mare.
Gli scorci sono davvero suggestivi e il fatto che non ci sia nessuno aumenta la bellezza del posto


gli incontri con la fauna selvatica non sono rari (come vorrei avere un teleobiettivo in queste occasioni!!)

anche la fauna marina è interessante, piccole attinie rosse si sono insediate nei buchi sulle rocce della scogliera insieme a lumachine di mare


il paesaggio cambia sempre, le rocce prima piatte con tantissimi buchi ora sono a strati e si tuffano trasversali nell'oceano.
Ci sono anche incisioni aborigene sulle rocce


l'unica spiaggia che incontriamo è Shelley beach completamente ricoperta da conchiglie rotte e altri resti




vista sullo skyline di Sydney dall'immenso verde del Royal National Park


 
finito il cammino lungo la scogliera, prendiamo il sentiero di ritorno verso Bundeena e...mi trovo davanti alla casa dei mei colleghi, c'è lo UTE della mia ditta parcheggiato sul prato!!

numerosi sono i Galah, i cockatoo più frequenti in Australia


prendo l'ultimo traghetto per Cronulla dove mi attende una meravigliosa luna piena nascente dal mare.


lunedì 22 aprile 2013

little Italy

Temperature in discesa, tempesta di pioggia e vento...ma dura solo un giorno, la domenica mattina di nuovo sole meraviglioso!
Ovviamente monto in sella alla mia "bella vista" e vado a little italy a vedere come se la passano i compaesani emigrati qui qualche decina di anni fa.
Il forum vuole ricostruire una piazza italiana, è tutto nuovo, messo bene ma finto e deserto soprattutto. I negozi sono vuoti, c'è qualche ristorante deserto con musica italiana di altre epoche




sembra un luogo congelato, tutto in perfette condizioni ma mai abitato. forse devo tornarci quando c'è il mercato degli agricoltori, magari la gente da una luce diversa a questo quartiere fantasma.
Comunque da quello che è stato costruito qui, sembra che gli italiani venuti qui 30 anni fa se la passino bene.

una radio italiana con un agghiacciante nome di memorie fasciste


sempre in sella decido di non seguire la mappa e di perdermi nei sobborghi.
seguo il sole e l'istinto e sbuco nel bicentennal park di Glebe
spettacolo
https://maps.google.com.au/maps?saddr=Bicentennial+Park+-+Glebe,+Glebe,+Nuovo+Galles+del+Sud&daddr=italian+forum+Norton+St,+Leichhardt+NSW&hl=it&ll=-33.877399,151.174879&spn=0.01557,0.027595&sll=-33.878967,151.166296&sspn=0.03114,0.055189&geocode=FV0k-_0d5sMCCSHwIvL5aH0BDynPYAG40a8SazHwIvL5aH0BDw%3BFazt-v0dunoCCSlPQOAJHLASazE-znU_pCmAWQ&oq=bicentennal+park&dirflg=b&mra=ltm&t=m&z=15&lci=bike


beh visto che è ora di pranzo e sono vicina a Pyrmont mi vado a fare un giro al mercato del pesce che è sempre bello




e mi faccio un regalo, la mia prima aragosta alla griglia!!!!


mi siedo subito fuori dal fish market sul prato a godermi la mia aragosta e il sole d'autunno


lunedì 15 aprile 2013

scontro culturale

Questa settimana è stata segnata dallo scontro con la cultura e le abitudini dei locali.
Ora che non sono più una backpacker inizio a entrare un po' di più nel mondo degli Aussie veri, quelli nati e cresciuti qui, e la cosa non è che mi sia piaciuta tanto, ma come sempre non faccio di tutta l'erba un fascio. In fondo anche a Milano non mi sono fatta scoraggiare dai primi Milanesi e dopo un po' ho incontrato persone in gamba, anche qui sono sicura che prima o poi le troverò.
 
Per celebrare il mio secondo mese al lavoro e, vista l'occasione del compleanno del mio coinquilino, decido di preparare il tiramisù, classico per lui, alle fragole per i colleghi.
Al lavoro me lo rifiutano tutti eccetto le mie due colleghe di lab di cui una è di origini italiane e l'altra greche. Non solo l'hanno mangiato con gusto ma mi hanno chiesto pure la ricetta. E fin qui ci siamo. La cosa che mi ha lasciato di stucco sono tutti gli altri che lo hanno rifiutato a priori senza nemmeno provarlo e non sono ne' a dieta ne' diabetici o altro, anzi mangiano certe porcate per pranzo e tre sono pure ciccioni!
Insomma credo sia buona educazione assaggiare almeno un pezzettino per far piacere alla persona che l'ha preparato, in fondo non era una porcheria comprata.
La prima volta in vita mia che riporto a casa un dolce e per tirarmi su per la mia delusione me lo sono finito tutto da sola.
ecco il corpo del reato
 
 
Altro episodio di immersione nel mondo di Oz.
Per il compleanno il mio coinquilino riceve come regalo da quella scoppiata della sua amica di letto un tatuaggio e mi invita ad andare con loro a vedere.
ovviamente accetto.
Arrivati a Newtown, il quartiere alternativo di Sydney, entriamo in uno dei tanti parlour e il mio coinquilino si siede a fare il tatuaggio
questo qui
 
 
ecco il soggetto in questione, si commenta da solo...
 


mentre lo aspettavamo, la tipa se ne esce che vuole farsi un piercing, sul petto in mezzo allo sterno, e ovviamente chiedo se posso assistere.
E' stato come vedere una biopsia su una persona senza anestesia. Il tipo ha usato uno stiletto e le ha fatto una sorta di carotaggio, ho visto un ricciolo di carne venire via...poi le ha inserito una specie di bulloncino e le ha messo una brillantino verde sopra. il bello è che non ci è riuscito al primo colpo e ha dovuto ravanare un bel po' sotto pelle.
Stavo per vomitare,eppure ho ammazzato galline a maiali, ma sta cosa senza senso mi ha fatto schifo.
La cosa interessante è stata vedere l'espressione della sua faccia, prima dolorante, poi sorridente, di sicuro dovuta ad una scarica di endorfine..decisamente una drogata di endorfine, considerando che ha già piercing ovunque, genitali, capezzoli, viso.
Dopo questo siparietto sono andata a fare un giro con lei per Newton e mi fa vedere il locale sadomaso dove lavora partime di notte...è una mistress, non ho voluto sapere i dettagli.
Questa è l'insegna di un ristorante italiano lungo la strada, giusto per rimanere in tema.

 

 
 
Il giorno dopo mi invitano a cena con i loro amici per celebrare il compleanno.
a tavola si siedono i maschi da una parte e le femmine dall'altra, come alle elementari.
Alla fine meglio così perchè i maschi sono stati tutto il tempo a parlare di cazzate, almeno con le ragazze avevo qualcosa da dire, anche se gli argomenti non andavano oltre il tatuaggio che una si voleva fare, un film da vedere o il colore di smalto che piace di più.
La cosa che ancora una volta mi ha lasciato di stucco è stato che non riuscivano a stare 5 minuti di seguito seduti al tavolo, ogni tre secondi si alzavano e andavano fuori a fumare, come è successo quando ho invitato i miei vicini di casa a cena.
Sembra non siano capaci di stare a tavola a sostenere una conversazione.
Pensavo che fosse un problema di non avere argomenti comuni con me, ma lo fanno anche tra loro.
 
Decisamente shock culturale
ma non mi abbatto, in fondo anche le mie prime uscite a Milano mi hanno lasciato l'amaro in bocca

lunedì 8 aprile 2013

Sylvania Waters

Questo autunno con temperature estive e cieli limpidi e azzurri continua a stupirmi e incoraggia le mie lunghe pedalate in solitaria.
Questa volta ho scelto una zona che mi ha incuriosito dalla mappa per i suoi profili perfettamente geometrici e tondeggianti.
Ecco il percorso da casa mia

https://maps.google.com.au/maps?saddr=Bando+Road,+Cronulla,+NSW&daddr=James+Cook+Island,+Sylvania+Waters,+Nuovo+Galles+del+Sud&hl=it&sll=-34.034744,151.13211&sspn=0.062166,0.110378&geocode=FV98-P0dN3MCCSmxonlNGsgSazEtcTYRKLn6UQ%3BFant-P0dL8sBCSnVxaX_bbgSazF3JBJSSftuDA&oq=bando+rCronulla,+NSW&dirflg=b&mra=ltm&t=m&z=14&lci=bike

Sylvania Waters, già il nome suona esotico, ma le architetture di dubbio gusto rivelano il conto in banca dei proprietari. Sembra di stare a Beverly Hills, una villa attaccata all'altra con prato e giardino perfetti, bmw e ute parcheggiati in cortile e acquascooter o barca nel cortile dietro affacciato sui canali







mi sono fatta quasi 20 km tra andata e ritorno per rosicarmi delle ville da sogno sul mare con porticciolo privato e pellicani che si fanno un giretto

i colori dell'autunno

L'autunno qui è ben lontano dal nostro italiano, rosso e giallo dei faggi che perdono le foglie in Abruzzo o il grigio plumbeo di Milano.
Qui ci sono ancora giornate calde, gli ibisco sono ancora in fiore e le ipomee ( che qui chiamano Morning Glory ) hanno invaso il bush e molti giardini.
Ogni tanto piove ma le temperature sono ancora miti e posso ancora godere di tante passeggiate sulla spiaggia e giri in bici.
Ecco quali sono i colori del mio autunno qui, i colori del cibo etnico
 

i colori del meraviglioso porto di Sydney con vista sull'Harbour Bridge di notte


i colori del mio quadro aborigeno finito


i colori dei miei stivali da pioggia


 i colori della stoffa polinesiana riportata dalla Nuova Zelanda con cui mi ci farò un vestito


i colori delle mie cene di verdure


i colori dei miei progetti di viaggio per il prossimo ponte di Giugno, deserto o barriera corallina?

Adoro l'Australia anche perchè posso pensare e vivere a colori

lunedì 1 aprile 2013

Pasqua in Nuova Zelanda

 
 
 
Eccomi qui sul molo a godermi il sole
e ad osservare l'oceano Pacifico da un altra prospettiva, stavolta ancora più in mezzo al nulla, ancora più lontano.
12 ore di fuso orario da Greenwich, è questa la Nuova Zelanda.
 
Lascio Cronulla a metà pomeriggio del venerdì santo, dove il centro è in pieno fermento per gli eventi organizzati per i bambini, pieno sole e zaino leggero, solo 1 cambio e la mia macchina fotografica. 3 ore di volo e due fusi orari ed atterro all'aeroporto di Auckland che è mezzanotte passata. Coda lunghissima alla dogana e primo impatto con l'inglese KIWI: non capisco una mazza!
Ecco questa è la dimostrazione che l'esame IELTS non valuta la tua reale preparazione in inglese e soprattutto l'inglese che studi in un college è ancora lontano dalla lingua parlata, soprattutto da quella parlata dai bifolchi!
Il poliziotto che mi timbra il passaporto mi chiede cosa faccio in soli 3 giorni in NZ...
solo perchè non mi conosce e non sa cosa posso farci stare in 3 giorni.
 
Arrivo alle 2 di notte al centralissimo ostello di Queen St, ennesima strada dedicata alla regina, presente in tutte le città delle colonie britanniche, un po' come via Roma in Italia (eccetto Milano...chissà perchè?!). Scelta azzeccata visto che l'autobus per l'aeroporto ci passa proprio sotto e sono a 5 minuti dal molo. Meno contenta per i compagni di stanza che russano tutta la notte impedendomi di dormire. Ma la mia vendetta arriverà l'ultima notte hiihihihi
Alle 6:30 ancora sveglia decido di alzarmi e di impiegare al meglio il tempo che tanto non posso dedicare al riposo.
A malincuore scopro che la colazione non è inclusa e che se la vuoi te la fanno pagare 8$, ecco il prezzo da pagare per alloggiare in centrissimo.
Ovviamente non ho nessuna intenzione di pagare, soprattutto visto che sto andando al mercato di Otara dove c'è la comunità polinesiana con la prospettiva di mangiare qualcosa di esotico.
Prendo il bus verso i sobborghi sud e mi faccio buoni 40 minuti di viaggio.
Il panorama non è dei migliori, passo attraversozone industriali e commerciali; i quartieri residenziali non ostentano ricchezza come le periferie delle città Australiane, le case sono piuttosto modeste, ma non manca il verde.
Sull'autobus sono una delle poche persone bianche, il 90% sono Mahori o polinesiani e non hanno un aspetto rassicurante vista la stazza. Anche le donne sono enormi, alte, obese come del resto tutti qui, dai bambini ai vecchi e brutte che sembrano uomini.
Della serie la mia immagine di polinesiane gnocche che ballano la hula è svanita in un secondo tra i menti larghi, le gambe pelose e le braccia grosse come una mia coscia.
Arrivo al colorato e chiassoso mercato di Otara nel bel mezzo del diluvio, pare che qualcuno lassù voglia farmi sfoggiare la mia nuova giacca in goretex costatami un occhio della testa.
Mi sparo un cappuccino per darmi la carica e delle palline fritte dolci chiamate Pankeke (ovviamente cercare una pastarella qui è impensabile), che mi ricordano molto quelle mangiate in Tailandia lo scorso Settembre, una sorta di pallina di pancake fritta
 
 
 
Il mercato di frutta e verdura non offre niente di particolare o di diverso rispetto all'Australia, cose molto comuni e poco esotiche eccetto i taro.
Sono i rizomi della pianta Colocasia Esculenta, vanno bolliti o grigliati e sono un ingrediente base dell'alimentazione delle popolazioni dell'oceania, molto ricco in ferro e calcio ma se mangiato crudo è tossico
 
 
La pioggia non si ferma e non mi godo appeno il mercato.
Riesco però a notare che sono tutti obesi e mangiano schifezze fritte alle 9 di mattina...me compresa!
 
Il mercato è multietnico, cinesi e indiani non mancano mai ed è pieno di sognore polinesiane con le coroncine di fiori tropicali e i coloratissimi vestiti tradizionali, nonostante di tropicale non ci sia proprio niente qui.
Comunque mi sento davvero dall'altra parte del globo, non mi manca affatto lo stile borghese conformista dell'italiano medio che spende un occhio della testa per vestirsi uguale agli altri.
Evvia la diversità!

 




 

 
Con somma gioia è pieno di coloratissime stoffe polinesiane a cui ovviamente non resisto e me ne compro una, non sono molto attratta dai souvenir in osso,  legno o giada intagliata, non saprei dove metterli, cosa farne e soprattutto li dovrei dichiarare alla dogana australiana essendo oggetti proibiti dalla quarantena. Con la stoffa vado sul sicuro.


 
 

Torno in città sempre con l'impressione che qui ci sia meno ricchezza che in Australia, ci sono molti senzatetto e tipi loschi in giro anche in centro.
L'unico posto che ostenta ricchezza è il centro e la zona del molo, una sorta di Darling Harbour in piccolo. Mi godo un giro tra gli yatch dei ricconi in direzione mercato dell'artigianato e del pesce dove spendo la bellezza di 12$ per due spiedini di gamberi beceri con patatine e insalata. Qui se i gamberi non li affogano nell'aglio e peperoncino non sono contenti



Dopo il pesante pranzo (anche sull'insalata c'era la maionese all'aglio!) mi cala tutta la stanchezza della notte insonne e mi appisolo al parchetto del mercato.
due chicche da notare sono lo zucchero filato venduto in secchi e la bancarella del barbiere, molto radical chic


 


Pomeriggio in giro per negozi con l'idea di trovare un cappello ma qua non sanno cosa sia lo stile un po' come in Australia e mi ritrovo al quartiere gay pieno di negozi vintage dai prezzi improponibili e gente che mi chiede se voglio fumare, chissà perch ho forse la faccia losca?!
Mi appisolo ad un parco li vicino, sembra di stare a Roma, non si vedono uccelli esotici come in centro a Sydney e anche la vegetazione è piuttosto continentale.


Il mio stomaco reclama una cena leggera ed il giapponese come sempre mi salva la vita, UDON i miei preferiti.


Giro in centro a vedere la torre di notte dove saliro l'indomani e poi crollo alle 9 di sera



Solo un paio di risvegli notturni dovuti ai miei due compagni di stanza, (maledetti Irlandesi!) ma riesco a tirare fine alle 8 di mattina.
Riposata mi incammino fino al domain, il più grande parco in centro, dall'aspetto decisamente europeo, querce, cipressi, abeti e ginko e anche la serra non è un gran che, mi ricorda molto quella di amsterdam in stile liberty



Salgo sulla torre di 328 metri da dove ho visibilità sul golfo e su entrambe le coste.
Davvero notevole, a tratti mi vengono le vertigini salendo in ascensore con le pareti di vetro e quasi mi sento male a vedere la gente che si butta appesa ad un filo in caduta libera ad 85 km/h


Finalmente arriva il tanto atteso tour per vedere delfini e balene


che dire, uno spettacolo, è pieno di delfini nella baia e la cosa più bella è che sono attratti dalla barca e approfittano delle onde che crea, per surfare.
bello vedere animali in libertà che si divertono e si godono anche la presenza dell'uomo


dopo 5 ore di tour non riusciamo a vedere neanche una balena e mi fanno un biglietto gratis per un altro tour. Questo significa che tornerò qui!
La mia impressione è che la Nuova Zelanda sia godibile fuori dalle città, in mezzo alla natura.
La capitale non offre gran che, non è come Sydney e Melbourne che ha senso vedere.
Qui i giri da fare sono in barca, sul vulcano, nei ghiacciai e nelle spiagge.


Ultima notte in ostello, mi metto a letto di buon ora visto che alle 3:30 ho la sveglia ma a mezzanotte entrano i due irlandesi ubriachi accendono la luce e mi svegliano dicendomi di andare al party con loro. Dopo un po' di battibecchi se ne vanno ed inizio a macinare vendetta. non sanno quanto psicopatica e vendicativa posso essere.
La mia vendetta si è compiuta alle 3:30 con versamento di un intera bottiglia di shampoo e una di bagnoschiuma (ovviamente loro ) nel letto, considerando che se non ti copri bene in quella stanza puoi morire assiderato vista l'aria condizionata a manetta. Spero che rientrati distrutti dal party abbiano trovato un bel giaciglio umidiccio e gelato dove dormire uauauauaau   >:D