mercoledì 29 agosto 2012

Phang gha

Prenoto un tour visto che non me la sento di affittare un motorino e c'è ancora brutto tempo per andare al mare.
Becco un italiano che vive qui da 12 anni ed ha un'agenzia. Lui è davvero antipatico ma mi fa un prezzo onesto per un giro con la canoa nella baia di Phang Gha.
Parto con l'impermeabile per la pioggia ma a metà mattina esce il solo e mi ustiono.
Il giro è spettacolare, ci imbarchiamo a nord su un battello, è deserto e calmo il mare, solo qualche pescatore locale sulle barche di legno
 
 

Si iniziano a intravedere le numerose isole della baia


le isole sono praticamente vergini, impossibile accedervi per quanto sono alte e mostrano una flora rigogliosa e intatta
Il mare non è bello, è limaccioso ma si vedono i pesci





inizia l'esplorazione con la canoa, la parte più bella del tour. in alcuni punti si entra nelle grotte e il soffitto è talmente basso che bisogna sdraiarsi nella canoa



 L'equipaggio è simpatico e divertente, uno dei ragazzi mi offre pure una canna visti i miei dreads!
Il pranzo offerto è spettacolare e consiste in diversi piatti di cucina Thai: noodle con frutti di mare, riso con verdure e frittatine, zuppa di pollo al curry e delle misteriose verdure in tempura.
La cosa più sorprendente sono le fette di ananas in tempura, da paura!!
Senza contare il pesce alla griglia
La migliore mangiata da quando sono qui.


Davvero bei posti, peccato per il turismo di massa, ma d'altronde essendo un posto economico la gente si fionda qui da tutto il mondo.
Concludo la serata con una coppia di italiani a mangiare calamari alla griglia.




martedì 28 agosto 2012

Phuket town

Giornata a Phuket town.
Prendo l'autobus, unico mezzo di trasporto pubblico, pittoresco, un po' scassato ma davvero economico.
Sono in mezzo ad una comitiva di russi che non parla inglese e continua a rivolgermi la parola in russo...mi chiedo come facciano a comunicare qui.


Scendo vicino un bel tempio buddista, entro, deserto come tutti i templi qui..



prendo un tuk tuk e mi faccio portare al giardino delle farfalle e museo degli insetti, davvero becero









 
 Il tuk tuk mi aspetta per riportarmi indietro ma a costo di fermarmi ad un negozio "convenzionato" per fare shopping. e così  scopro la mafia che c'è dietro ai taxi che si prendono una percentuale o la benzina per portare i turisti in queste factory di pessima qualità.
Anche il secondo tipo che becco mi porta a fare un giro nei dintorni col motorino per soli 10 bath, ma per una visita al Budda mi obbliga a visitare 4 negozi, così lui ottiene un pieno di benzina.
Io vorrei comprare qualcosa ma sono posti terribili, con roba di bassa qualità. Mi tocca prima una factory di gioielli, poi una di vestiti, una di cibo e una di prodotti per il corpo. Vabbè gli ho regalato 1 ora del mio tempo.


 In compenso mi consolo a fare un giro al mercato, posto per nulla turistico, dove nessuno parlava inglese.
Mangio strane palline fritte per soli 10 bath. Resisto a non comprare niente e aspetto il mercato di Chatu chak.



 
concludo la serata con un  bel granchio alla griglia per soli 3 euro!!!

lunedì 27 agosto 2012

Rawai

Notte insonne per colpa di quel ubriacone del mio coinquilino che è rientrato 3 volte accendendo la luce e sbattendo la porta.
Delusa e disorientata da tutto questo turismo consumistico (e non ho nemmeno visto Pattaya che dicono sia peggio), decido di andare nella località meno turistica,Rawai, dove vive una comunità di pescatori e non c'è turismo.
Ho letto che è una delle ultime popolazioni di un'antica etnia vicina alla razza indonesiana, infatti sono molto scuri di pelle. Vivono in baracche di lamiera e pescano sulle lunghe e tradizionali barche di legno.
Mi fermo a vedere il museo delle conchiglie, niente di che, i reperti sono belli, ma la struttura è malconcia e filtra l'acqua ovunque.
Decido poi di camminare fino alla spiaggia dove sono attraccate le barche dei pescatori, anche se l'autista del tuk tuk voleva aspettarmi.
Passo attraverso le gipsy house, le baracche di lamiera dove friggono e arrostiscono di tutto e i bambini giocano mezzi nudi nelle pozzanghere di fango.
La spiaggia spettacolo...
 
 

non faccio nemmeno in tempo a sedermi per mangiarmi un po' di frutta che si avvicina l'ennesimo tipo e mi inizia a chiedere di dove sono e a farmi un po' di foto.
Mi propone di fare un giro in motorino nei dintori, accetto tanto avevo talmente pochi contanti che non avrei mai speso una cifra esorbitante.
Passiamo attraverso un bosco di palme


e arriviamo in una meravigliosa spiaggia deserta, peccato il brutto tempo.


 

mi fa tremila foto, in questa ho tutti paguri nella conchiglia che cercano di scappare



Poi mi porta ad un tempio buddista e mi lascia ad un baracchino che fa cibo thai dicendomi che quando avevo finito lo trovavo al villaggio gipsy.
Ordino una deliziosa zuppa di pollo e galanga con latte di cocco. e' tutto buonissimo, anche il latte di cocco ci sta bene, però la galanga proprio non riesco ad apprezzarla. L'aroma è buono ma l'80% mi rimane incastrata tra i denti e non riesco a deglutirla per quanto è fibrosa.
Attacca a piovere di brutto, impossibile andare da qualsiasi parte così resto li per più di 1 ora in attesa che spiovesse.
Invece arriva il tipo col motorino e un impermeabile per la pioggia per riportarmi a casa.
Ci facciamo 12 km sotto un monsone, non riuscivo nemmeno a vedere la strada e pioveva così forte che le gocce mi facevano male agli occhi.
Arrivo fradicia e gli allungo 100 bath (3 euro) per il disturbo, lui rifiuta, mi da il suo numero e dice che mi vuole portare in altri posti. io gli ficco i 100 bath in mano  dicendo che erano per la benzina, me ne vado e butto via il suo numero di telefono, non ho nessuna intenzione di fare la turista in caccia di avventure esotiche
.




domenica 26 agosto 2012

Thailand

Arrivo all'aeroporto con grande anticipo, mi porta quel matto del mio coinquilino.
Il volo si rivela inaspettatamente lungo e noioso: non ci sono le TV, se la vuoi la devi pagare a parte, i sedili sono stretti e mi spiazza che anche il cibo si pagi a parte. Non mi ricordavo che al momento di acquistare il biglietto per tirchiaggine non l'avevo pagato, perciò mi faccio il volo senza mangiare. Vabbè, penso, poco male, tanto sono solo 5 ore.
Col cacchio!
Come al solito non calcolo bene il fuso orario e il volo per di più fa due ore di ritardo!
Così il volo dure 9 ore e io resto senza cibo per 12!!!!
Scesa a Singapore per  il cambio non ho neanche il tempo di fare la pipì che devo correre verso il gate per non perdere il volo per Bangkok.
Atterrata (in tutti i sensi), mi strafogo al primo ristorantino Thai che trovo, dove mi portano l'acqua tonica in Thai.
 
 
 
 
Faccio la spesa per la notte e mi sposto nel livello sotterraneo, vicino alla metropolitana dove mi hanno detto non facciano problemi per dormire e ci sia la WiFi gratis.
E così passai la notte a guardare film sul portatile, sbracata sui divanetti e poi a dormire insieme a numerosi altri viaggiatori.
Non male, a tratti era pure silenzioso.
 
 
Il volo per Phuket è brevissimo e mi ritrovo letteralmente assalita dai numerosi taxisti, affitta macchine, prenota viaggi ecc
Volevo prendere l'autobus da brava backpacker, ma visto lo stiramento alla schiena (credo preso quando correvo nell'aeroporto di Singapore con lo zainone), i due bagagli pesanti e il prezzo ridicolo del taxi, lo prendo.
Gran lusso, peccato che il taxista non parla inglese e non conosce molto bene l'isola. Meno male che avevo stampato la piantina dell'ostello, così dopo 3 giri intorno allo stesso complesso, troviamo l'ostello, chiuso!
E' già, di domenica fanno il check in solo di pomeriggio.
Aspetto un po' e arriva il manager col motorino, mi fa entrare lo stesso anche se fuori orario.
Il posto è minuscolo, ma tenuto davvero bene. Nuovo, pulito, bisogna anche togliersi le scarpe e lavarsi i piedi all'ingresso!
In camera sto da sola con un americano un po' sbruffone che si vanta di conoscere tutti. Ex giocatore di poker che ha perso tutta la sua fortuna.
 
 
 
 
Dopo una doccia esco subito a fare un giro al mercato di frutta e verdura, ma non riesco a stare per più di 10 minuti per la puzza tremenda; un misto tra pesce marcio, frutta marcia, mescolato all'odore di fogna che qui aleggia ovunque.
Il primo impatto con Kata non è dei migliori.
Comunque ne esco con un kilo di rambutan (significa "capelli spettinati") e 1 mango a pochissimo prezzo.
 
 
Decido di pranzare in una delle tante botteghine di cibo thai, dove non parlano inglese e mi fanno pagare solo 1 euro per un piatto di riso col pollo
 

Mi faccio un giro nei dintorni e rimango stupita dai cavi della corrente che mi friggono sopra la testa


Poi spiaggia, finalmente vedo il mare delle Andamane. Ora so perchè questo posto è famoso.
Anche se è nuvoloso rimango a bocca aperta di fronte allo spettacolo della natura, mangrovie e palme sulla spiaggia, barriera corallina a pochi metri dalla spiaggia, vista mozzafiato sulle altre isole



 


 


 

 

Peccato che ci sia sporcizia ovunque.
Non so se sono i turisti, i tailandesi o arriva dall'India come mi hanno detto, fatto sta che qui non pulisce nessuno. C'è monnezza ovunque, questo posto divenetrà una discarica in futuro.
Altra cosa che ha portato il turismo di massa è la costruzione di immensi resort a 5 stelle che coprono tutto il lungomare. Il Club Med si affaccia direttamente sulla spiaggia, estendendosi per tutta la lunghezza di Kata Beach.
Mi becco uno dei temporali tropicali e sono zuppa dalla testa ai piedi.
Atra cosa assurda che guidano qualsiasi mezzo sulla spiaggia per trasportare moto d'acqua, surf, lettini.
ecco uno dei tanti motorini con carretto che usano praticamente per tutto, anche per fare le grigliate!
 
 
 
La serata continua con una tranquilla cena in un baracchino lungo la strada meno turistica;mangio gamberi con anacardi, davvero buoni, a soli 2 euro!
 
La serata assume una piega inaspettata quando io e il mio compagno di stanza passiamo davanti ad un garage aperto con solo donne sedute sul pavimento a sbevazzare.
E fu così che ci imbucammo in quella sorta di festino privato.
 
Persono squisite, semplici, solari, che con il loro stentato inglese animavano la serata.
Dopo la seconda birra ci ho dato dentro anch'io con racconti divertenti.
Festeggiavano la prossima apertura del loro bar. La proprietaria, mia coetanea, con un bambino di 4 anni è sposata con un Danese 20 anni più grande di lei.
Queste cose mi fanno tristezza, ma non quanto quello che ho scoperto a fine serata.
Dopo che ce ne siamo andati, il mio compagno di stanza mi fa: "ma hai capito che quello era un bar di mignotte?"
questa cosa mi ha decisamente rovinato la serata...
 
 
Apro una parentesi sul lato B di questo posto.
Questa è l'ennesima conferma che il colonialismo ha portato solo cose negative, ovunque!
Questa'isola è un parco di divertimenti gestito da occidentali e per occidentali, sfruttando l'ambiente e distruggendo la cultura.
E' davvero triste vedere vecchiacci bavosi con ragazzine, e ancora di più quelli che aprono qui un business di puttane sposando una tailandese.
Per non parlare della cementificazione, della costruzione selvaggia di resort e della munnezza ovunque, davvero triste...
Questo posto è sembra Rimini in un paradiso tropicale. 
 
 

sabato 25 agosto 2012

di nuovo oltreoceano

Un anno fa non avrei mai immaginato di fare colazione all'aeroporto di Melbourne e avere un'interessante conversazione con un signore australiano. E' una delle tante cose di cui mi stupisco ancora.
Eccomi qua dopo quasi 11 mesi di vita down under a volare di nuovo oltreoceano, stavolta con un bagaglio carico di esperienze e di emozioni diverse.
In realtà ho anche un bagaglio in più rispetto alla partenza. Non so come ma sono partita con uno zaino e ora mi ritrovo con in più una valigia e ho lasciato un altro bagaglio a casa del mio coinquilino che dovrò prendere a ritorno qui. Un sacco di cose le ho pure portate all'OP shop di Woodend.
E' impossibile dopo quasi 1 anno non comprare roba, soprattutto quando si arriva qui con t-shirt e pantaloncini e ci si ritrova a lavorare in fattoria in pieno inverno nel Victoria.
Ovviamente mi sono disfatta di tutti i vestiti che usavo in farm, scarponi compresi, della serie mai più un lavoro così!!!!
Lascio questo posto con un po' di amarezza visto che dalla fattoria nessuno si è fatto vivo per salutarmi, nè per chiedermi come stavo, nè cosa fare di salami e prosciutti.
In compenso ho ricevuto tanto affetto dalla famiglia del mio coinquilino, che mi ha invitato ancora una volta a cena da loro. Bellissime persone, si è parlato di viaggi, di lavoro, di prospettive. Ecco è questa la cosa che mi da energia e mi fa andare avanti qui, avere prospettive, cosa che in Italia avevo perso. Probabilmente qui avrò molte difficoltà a trovare il lavoro giusto, la città giusta dove piantare radici e soprattutto un visto lavorativo, ma sono stimolata a lottare. In Italia lottavo per diritti oramai persi, contro un sistema che non riconosce il mio valore e un ambiente lavorativo sessista e schiavista..
Molti prima che io partissi mi hanno detto "i problemi esistono ovunque", certo è vero, ma qui sono compensati dalla gratificazione di vedere i propri meriti pagati e premiati.
Sò già che andrò incontro a problemi di integrazione, di inserimento nel mondo del lavoro, di vita sociale e forse anche di soldi, ma vale la pena.
Ogni ostacolo superato qui per me oltre ad essere una grande soddisfazione è anche una fonte di forti emozioni. Questa è la cosa più importante che mi porto dentro, tutte le emozioni vissute qui, le paure, le insicurezze, gli addii ma anche le scoperte, le tante cose nuove imparate, i posti visti, la gente incontrata.
A quasi 1 anno dall'aver lasciato l'Italia non ho affatto voglia di tornare, non ancora.
Sono contenta di tornare per un paio di settimane per vedere amici e famiglia, le cose più importanti, ma non mi passa nemmeno per 1 secondo per la testa di tornare e rimettermi a cercare lavoro. E non perchè ami l'Australia più dell'Italia, è tutto quello che ho provato e vissuto qui.
Credo non sia nemmeno importante il paese, probabilmente avrei vissuto un'esperienza intensa anche in un altro paese. E' il fatto di mettersi alla prova, di uscire dalla "confort-zone", di sfidare se stessi.

mercoledì 22 agosto 2012

another farewell

Ecco qui un'altra partenza, un altro addio, l'inizio di un'altra avventura.
 
Queste due settimane di attesa della mia partenza sono state abbastanza improduttive.
Ho recuperato le energie perse lavorando in fattoria, il mal di schiena è andato via, quello all'anca resta ma meno forte, ma ho dovuto lottare contro la noia e la solitudine.
Quando era bel tempo, cioè quasi mai, uscivo col cagnolino a fare una passeggiata nei dintorni e fare qualche foto.
Questa è la casa che lascio, silenziosa, in mezzo al bush, grande, enorme, ma terribilmente fredda
 
 

In queste ultime settimane la natura ha iniziato a svegliarsi, anche se è ancora freddo. Sono in fiore le acacie nel bosco, e qui ce ne sono tantissime, ma non profumano come le nostre. Sono spuntati ovunque narcisi bianchi e gialli selvatici, e margherite bianche. E' la fine dell'inverno


una delle tante cassette delle lettere eccentriche che si vedono qui. Mi sa che anche gli abitanti di Woodend devono trovare hobby creativi per non annoiarsi..


La mia festa di addio con la famiglia del mio coinquilino dove ho insegnato a fare gli gnocchi.
Queste si che sono soddisfazioni.
Della serie "dai da mangiare a qualcuno e lui ti vorrà bene", un po' come gli animali!



Tra due giorni lascio l'Australia, dopo 10 mesi di vita qui è tempo di tirare le somme e di valutare positivo e negativo. Tutto ciò l'ho già considerato visto che ho applicato e ottenuto il visto per un altro anno, ma rimando la scrittura alla notte che dovrò passare in aereoporto a Bangkok in attesa del volo per Phuket.

martedì 14 agosto 2012

nuovi orizzonti

quando si perde di vista l'obiettivo ci si focalizza sugli ostacoli.
qualcuno potrà obiettare dicendo che mi sono arresa "all'ostacolo" fattoria, il punto è che il mio obiettivo non è avere un lavoro e un visto, ma è avere una vita migliore e vivere isolata, con un lavoro che spacca la schiena o ti fa puzzare come un cammello in un porcile è lontano da tutto ciò.

Ora riapro la valigia e mi preparo per un nuovo viaggio.
In attesa della partenza (ancora 9 giorni!!!) passo il tempo ad andare in piscina, giocare col cane e dare un'occhiata in rete alle offerte lavorative per gente qualificata.
E qui casca l'asino..
come al solito non mi sento mai all'altezza, non mi sento preparata abbastanza per fare nessun lavoro, ma questo è il lato severo di me che dovrò affrontare al mio ritorno qui nella terra dei canguri.
Ora voglio solo godermi il viaggio in Tailandia e il ritorno in Italia.

Ringrazio tutti gli amici che mi hanno sostenuto in tutto il viaggio e soprattutto in quest'ultimo periodo i cui ne ho avuto più bisogno e riparto con nuovo ottimismo ed energia.

sabato 11 agosto 2012

grassa consolazione

in questi giorni di forzata prigionia qui nel bush (dopo che la macchina mi ha lasciata a piedi sono bloccata a casa senza macchina) mi consolo con un po' di cucina all'italiana, di buona cucina.
pizza con mozzarella di bufala (è stata un'impresa a trovarla, ho fatto impazzire i miei coinquilini!!!)


 e gnocchi con ragù fatto con tutti ingredienti preparati da me: carote, sedano e cipolla dell'orto, pancetta, salsiccia e macinato del maiale che ho scannato e macellato e un po' di macinato di vitello fatto anche quello in fattoria...non so ma ha un sapore più buono quando è frutto di mesi di tuo lavoro.
magra consolazione..o grassa?!