mercoledì 20 luglio 2016

Federal Elections

E' arrivato il momento delle elezioni federali qui Down Under.
Dopo mesi di pacifica campagna elettorale, niente a che vedere con gli aggressivi e vergognosi talk show Italiani, si va a votare.
Anche qui si vota nelle scuole, ma solo per un giorno, il sabato, e non c'è scusa per un giorno di festa per gli studenti.
Ognuno deve recarsi ad una delle scuole del proprio quartiere, ma non è obbligatorio, si puòanche votare altrove o addirittura per posta se quel giorno si è impegnati con il lavoro o, anche  se non è vero, lo si dichiara.
Per curiosità sono andata a vedere e ho colto l'occasione di accompagnare un'amica.
Non solo mi hanno fatto entrare pur non essendo votante, ma è tutto aperto, trasparente e super rilassato.
Non ci sono militari all'ingresso, non ci sono cabine chiuse con una tenda, sono tutte aperte e adiacenti l'una all'altra, come i gabinetti per gli uomini!


La gente entra col cane, col passeggino e anche con altri animali domestici!




Non serve un documento di riconoscimento, basta essere iscritti nelle liste e il voto è obbligatorio, per cui in teoria ogni cittadino australiano censito è sulla lista.
Non solo sono rilassati e casual nel vestire ma anche nel fare le foto: instagram e twitter ne sono la prova, sono piene di foto di schede elettorali imbrattate!










La campagna elettorale qui non finisce nemmeno nel giorno di votazione e neppure davanti ai seggi si ferma, dove davanti alle scuole continuano a darti volantini per gli ultimi indecisi e spesso offrono limonata e sausage sizzle!

Il sistema di voto è complicato: si deve votare per tutti i candidati scrivendo in ordine il numero di preferenza accanto a ciascun candidato, per ogni camera.



 Per lo scrutinio viene tenuta in considerazione solo la prima preferenza. Viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti. Se dopo il primo scrutinio nessun candidato ha superato il 50%dei voti, si elimina il candidato con il minor numero di preferenze con distribuzione ai restanti candidati. Con questo sistema può succedere che la coalizione che prende più voti in assoluto con elegga la maggioranza in Parlamento. Questo sistema favorisce la vittoria non del partito preferito ma di quello con meno voti negativi.

Qui il concetto di ideologia politica è ben diverso dal nostro. Qui si vota in base al programma elettorale, che in teoria dovrebbe rispecchiare l'appartenenza ad una certa corrente di pensiero, ma non necessariamente, per cui a volte un conservatore si trova a votare un candidato di sinistra solo perchè ne appoggia il programma.

Vengono così scelti i rappresentanti in parlamento e il partito di maggioranza poi avrà il proprio candidato alla presidenza. Per cui alla fine i cittadini non scelgono mai il loro presidente, come è avvenuto in passato con la Guillard succeduta a Rodd per votazione interna del labour party.

L'esito dei primi scrutini non ha avuto una maggioranza netta e i voti postali hanno fatto la differenza.
Sintomo che non c'è una chiara distinzione ideologica tra destra e sinistra.
Ne è la conferma anche il neo presidente Turnbull, liberale ma progressista, aperto verso i matrimoni gay e attento all'ambiente, impegnato nel programma di riduzione delle emissioni delle centrali a carbone. Rimane però una politica xenofoba, contro i richiedenti asilo politico e poco sociale, con tagli alla sanità pubblica e all'istruzione. Solita vecchia storia...