domenica 26 agosto 2012

Thailand

Arrivo all'aeroporto con grande anticipo, mi porta quel matto del mio coinquilino.
Il volo si rivela inaspettatamente lungo e noioso: non ci sono le TV, se la vuoi la devi pagare a parte, i sedili sono stretti e mi spiazza che anche il cibo si pagi a parte. Non mi ricordavo che al momento di acquistare il biglietto per tirchiaggine non l'avevo pagato, perciò mi faccio il volo senza mangiare. Vabbè, penso, poco male, tanto sono solo 5 ore.
Col cacchio!
Come al solito non calcolo bene il fuso orario e il volo per di più fa due ore di ritardo!
Così il volo dure 9 ore e io resto senza cibo per 12!!!!
Scesa a Singapore per  il cambio non ho neanche il tempo di fare la pipì che devo correre verso il gate per non perdere il volo per Bangkok.
Atterrata (in tutti i sensi), mi strafogo al primo ristorantino Thai che trovo, dove mi portano l'acqua tonica in Thai.
 
 
 
 
Faccio la spesa per la notte e mi sposto nel livello sotterraneo, vicino alla metropolitana dove mi hanno detto non facciano problemi per dormire e ci sia la WiFi gratis.
E così passai la notte a guardare film sul portatile, sbracata sui divanetti e poi a dormire insieme a numerosi altri viaggiatori.
Non male, a tratti era pure silenzioso.
 
 
Il volo per Phuket è brevissimo e mi ritrovo letteralmente assalita dai numerosi taxisti, affitta macchine, prenota viaggi ecc
Volevo prendere l'autobus da brava backpacker, ma visto lo stiramento alla schiena (credo preso quando correvo nell'aeroporto di Singapore con lo zainone), i due bagagli pesanti e il prezzo ridicolo del taxi, lo prendo.
Gran lusso, peccato che il taxista non parla inglese e non conosce molto bene l'isola. Meno male che avevo stampato la piantina dell'ostello, così dopo 3 giri intorno allo stesso complesso, troviamo l'ostello, chiuso!
E' già, di domenica fanno il check in solo di pomeriggio.
Aspetto un po' e arriva il manager col motorino, mi fa entrare lo stesso anche se fuori orario.
Il posto è minuscolo, ma tenuto davvero bene. Nuovo, pulito, bisogna anche togliersi le scarpe e lavarsi i piedi all'ingresso!
In camera sto da sola con un americano un po' sbruffone che si vanta di conoscere tutti. Ex giocatore di poker che ha perso tutta la sua fortuna.
 
 
 
 
Dopo una doccia esco subito a fare un giro al mercato di frutta e verdura, ma non riesco a stare per più di 10 minuti per la puzza tremenda; un misto tra pesce marcio, frutta marcia, mescolato all'odore di fogna che qui aleggia ovunque.
Il primo impatto con Kata non è dei migliori.
Comunque ne esco con un kilo di rambutan (significa "capelli spettinati") e 1 mango a pochissimo prezzo.
 
 
Decido di pranzare in una delle tante botteghine di cibo thai, dove non parlano inglese e mi fanno pagare solo 1 euro per un piatto di riso col pollo
 

Mi faccio un giro nei dintorni e rimango stupita dai cavi della corrente che mi friggono sopra la testa


Poi spiaggia, finalmente vedo il mare delle Andamane. Ora so perchè questo posto è famoso.
Anche se è nuvoloso rimango a bocca aperta di fronte allo spettacolo della natura, mangrovie e palme sulla spiaggia, barriera corallina a pochi metri dalla spiaggia, vista mozzafiato sulle altre isole



 


 


 

 

Peccato che ci sia sporcizia ovunque.
Non so se sono i turisti, i tailandesi o arriva dall'India come mi hanno detto, fatto sta che qui non pulisce nessuno. C'è monnezza ovunque, questo posto divenetrà una discarica in futuro.
Altra cosa che ha portato il turismo di massa è la costruzione di immensi resort a 5 stelle che coprono tutto il lungomare. Il Club Med si affaccia direttamente sulla spiaggia, estendendosi per tutta la lunghezza di Kata Beach.
Mi becco uno dei temporali tropicali e sono zuppa dalla testa ai piedi.
Atra cosa assurda che guidano qualsiasi mezzo sulla spiaggia per trasportare moto d'acqua, surf, lettini.
ecco uno dei tanti motorini con carretto che usano praticamente per tutto, anche per fare le grigliate!
 
 
 
La serata continua con una tranquilla cena in un baracchino lungo la strada meno turistica;mangio gamberi con anacardi, davvero buoni, a soli 2 euro!
 
La serata assume una piega inaspettata quando io e il mio compagno di stanza passiamo davanti ad un garage aperto con solo donne sedute sul pavimento a sbevazzare.
E fu così che ci imbucammo in quella sorta di festino privato.
 
Persono squisite, semplici, solari, che con il loro stentato inglese animavano la serata.
Dopo la seconda birra ci ho dato dentro anch'io con racconti divertenti.
Festeggiavano la prossima apertura del loro bar. La proprietaria, mia coetanea, con un bambino di 4 anni è sposata con un Danese 20 anni più grande di lei.
Queste cose mi fanno tristezza, ma non quanto quello che ho scoperto a fine serata.
Dopo che ce ne siamo andati, il mio compagno di stanza mi fa: "ma hai capito che quello era un bar di mignotte?"
questa cosa mi ha decisamente rovinato la serata...
 
 
Apro una parentesi sul lato B di questo posto.
Questa è l'ennesima conferma che il colonialismo ha portato solo cose negative, ovunque!
Questa'isola è un parco di divertimenti gestito da occidentali e per occidentali, sfruttando l'ambiente e distruggendo la cultura.
E' davvero triste vedere vecchiacci bavosi con ragazzine, e ancora di più quelli che aprono qui un business di puttane sposando una tailandese.
Per non parlare della cementificazione, della costruzione selvaggia di resort e della munnezza ovunque, davvero triste...
Questo posto è sembra Rimini in un paradiso tropicale.