lunedì 26 marzo 2012

Katherine trip

Ormai Darwin l'abbiamo vista tutta in bici e a piedi, decidiamo perciò di visitare il museo dove vediamo il famoso sweetheart, il coccodrillo più temibile del top end (ormai imbalsamato), 790 kg!!! Vediamo un po' di arte aborigena e una sezione dedicata al ciclone Tracy.In città ci sono tantissimi aborigeni, molti per strada a chiedere spiccioli, molti ubriachi. Come al solito la situazione è tenuta sotto controllo dalla polizia che pattuglia continuamente.

Per il terzo giorno consecutivo incontriamo il solito gruppo di veneti (mamma e due figli) che è in giro da 3 mesi. La proposta è di affittare una macchina per andare in uno dei parchi a sud visto i prezzi inaccessibili dei tour.

Ed è così che il giorno dopo ci troviamo sulla Stuard Highway a guidare per più di 300 km verso Katherine.

Il viaggio è lo stesso che fa il Ghan, la strada è piatta e monotona, ogni tanto incontriamo qualche road train.

Katherine si presenta bene, verde, curata, con un certo via vai di persone.

Al centro info turistiche scopriamo che l'ultima crocera sta per partire e non ce ne sono più per tutto il giorno, che le grotte e la spring pool son ochiuse per allagamenti. Così ci rimettiamo in macchina per fare altri 100 km verso Mataranka. Li ci aspetta un bagno caldo di acqua sulfurea a 32°:. E' talmente bella che stiamo più di 3 ore solo a fare tuffi.



Li ci attacca pezza un italiano residente a Sydney da ormai 6 anni, l'ennesimo italiano che ce l'ha fatta, che ha un bel lavoro e si gode le vacanze facendo un mese di safari nel wild.

Al ritorno guido io il macchinone, per fortuna ha il cambio automatico così posso concentrarmi sulla guida a sinistra.

Anche se è ormai il tramonto ci fermiamo lo stesso al canyon, qui le giornate sono davvero corte, il sole inizia a calare alle 18:30. Per fortuna durante il viaggio mi tiene chiacchera il bambino veneto perchè gli altri dormono tutti.

Mi faccio quasi 400 km di guida in notturna, e la notte nel outback è davvero buia.

Arriviamo alle 23 a Darwin, molliamo i veneti all'aeroporto e filiamo dritte in ostello.

L'ultimo giorno a Darwin lo passiamo in completa apatia, un po' per la stanchezza degli 800 km macinati in un giorno, un po' per il crollo psicofisico da viaggio che dopo 4 settimane si fa sentire, un po' per l'umidità e il caldo.

Riusciamo però a vedere l'ultimo tramonto sul golfo del Bengala da Mindil Beach Reserve di Darwin.