martedì 20 marzo 2012

Coral Bay

Atterrati a Learmonth percepisco la vera Australia selvaggia: l'aeroporto è piccolissimo, sembra un autogrill di lusso, circondato da palme e una distesa infinita di terra arida rossa e erba secca a perdita d'occhio. Scesi dall'aereo ci assale un caldo soffocante e umido, ci sono 37° alle 9 del mattino.
Ci viene a prendere una simpatica ragazza con il suo pick up e ci porta all'ostello a 150 km di distanza. Viaggiamo per quasi 2 ore nel nulla, una sola strada in mezzo ad un paesaggio marziano, terra rossa e erba secca. Ogni tanto si vede qualche arbusto e in mezzo spuntano i termitai giganti a forma di capanna alti anche 2 metri!!!!


Vediamo gruppi di emù e rapaci.
La tipa corre a 110 km/h e ascolta musica rock a manetta, nonostante ciò mi addormento, la notte passata in bianco all'aeroporto si fa sentire..

Arriviamo a Coral Bay ancora mezze addormentate e scopriamo che è solo un villaggio di pochi edifici, 1 ostello, 1 resort, 1 campeggio e un supermercato (dai prezzi esorbitanti!!).

Appena arriviamo al mare ci troviamo un paradiso davanti, acqua cristallina, corallo a pochi metri, pesci colorati che ti nuotano intorno e acqua a 28°!

L'ostello è bello, nuovo, pulito, con l'aria condizionata, ben organizzato e ci lasciano tenere i bagagli fino alle 23 il giorno del check out. Il problema è che non c'è copertura telefonica e internet è costosissimo, 6 $ all'ora!!! ma forse è questo il bello di essere in un posto così, isolati in un paradiso naturale.


Decidiamo di prendere un tour per andare a vedere le tartarughe ma non ci sono altre prenotazioni così ci mettono nel tour delle mante, poco male nuotiamo con delle mante di 3-4 metri che figata!!!

In ostello abbiamo fatto gruppo con un altro italiano e due tedeschi, passiamo le giornate in spiaggia e le serate a bere birra al pub dell'hotel o all'ostello. La cosa più bella è guardare i tramonti sull'oceano indiano e spesso lo facciamo da dentro l'acqua, tanto è caldissima anche al tramonto








Il nostro amico italiano va a pesca e riporta pesci per un esercito, risultato è che mangiamo pesce alla griglia per tre giorni


Il venerdì facciamo il check out per prendere il pulmann quando scopriamo che proprio tra Port Hedland e Broome sta arrivando un ciclone di forza 4 e il pulman è cancellato. Cerchiamo di trovare tutte le alternative possibili per non perdere il volo di martedì. intanto non facciamo il check in e passiamo la notte a dormire all'addiaccio, io nella duna e ilaria sul tetto della jeep del tedesco, non potevamo lasciarci scappare una notte sotto un cielo stellato infinito e l'alba in compagnia dei canguri rossi.


La mattina dopo accettiamo la proposta di partire con il tedesco per Exmouth e da li provare ad andare a nord.

Intitoliamo il viaggio: fuckin' the cyclon tour, per vedere se riusciamo ad aggirarlo e a visitare nuovi posti lo stesso. Nel tragitto ci facciamo un giro in un canyon con la jeep, figata!

Arrivati a Exmouth la città si presenta male, deserta, mare brutto e mossissimo e ogni tour annullato per troppo vento. Approfittiamo per fare un po' di rally sulla sabbia (figataaaa) e decidiamo di tornare a sud in attesa che il ciclone passi.
Nel frattempo mi prendo la bronchite e passo un intero giorno a letto con la febbre.

La sera arrivano notizie che il ciclone è passato e le strade sono libere così compriamo un nuovo biglietto e partiamo con il mitico Grayhound.