lunedì 31 dicembre 2012

tiriamo le somme

Eccomi qui a festeggiare il mio secondo capodanno in piena estate, questa volta ancora più vicino al tropico del capricorno e ancora più caldo dell'anno scorso.
Cena tranquilla a casa dei Francesi a base di pizza fatta da loro, polpette e crocchette di riso e zucca fatte da me.
La serata prende una insolita piega intima e Julie ci racconta la sua storia di adozione e di vita in una famiglia difficile in polonia... sembra la trama di un film e mi commuove quando racconta del suo ritorno in Polonia ed incontro con i suoi genitori biologici.

Usciamo in bici verso le 22, il mio primo capodanno in bici!!!!
Sembra di essere in una località di mare turistica ma fuori stagione. Nottata calda ma ventilata, in giro poca gente, per lo più famiglie e giovani, in centro c'è un po' più movimento, ma niente di lontanamente paragonabile al casino di Sydney.


Arriviamo sotto la ruota panoramica, c'è movimento ma troviamo tranquillamente posto a sedere sul prato.


C'è persino gente che si fa il bagno nella piscina-laguna pubblica, se solo penso che due anni fa tutto questo è stato distrutto dall'alluvione ed ora gode di uno splendore che in Italia ce lo sognamo.


Iniziano i fuochi a ritmo di rock & roll, belli, dinamici ma niente in confronto allo spettacolo di Sydney.


 
E' anche tempo di tirare le somme dell'anno 2012 passato e di fare buoni propositi per l'anno che viene.
Nonostante questi ultimi mesi dell'anno sono stati segnati dall'insoddisfazione e dalle preoccupazioni se penso al mio 2012 devo essere solo orgogliosa e felice. E' che quando ti abitui a fare cose straordinarie anche loro diventano ordinarie e vuoi sempre di più.
Il mio 2012 è iniziato con una bella giornata al mare a Manly, poi iniziai a cercare lavoro e lo trovai in macelleria nel giro di una settimana, ma dopo 5 giorni mi cacciarono e lo trovai qualche giorno dopo in un caffè a Nord di Sydney. Iniziai così a farmi il mazzo lavando i piatti e i pavimenti e preparando insalate, ma i soldini guadagnati e la prospettiva di partire per il viaggio intorno al continente teneva vivo lo spirito.
Non c'è niente da fare, quando si hanno progetti concreti all'orizzonte, soprattutto di viaggio le giornate sono illuminate con una luce diversa e tutto va a tremila.
E fu così che una mese e mezzo passo alla velocità della luce in attesa di Ilaria dall'Italia con cui partire per la mia avventura che iniziò con il Mardi Gras sotto la pioggia.
Poi Perth, Coral Bay, Port Hedland (non so ancora perchè), Darwin e le avventure nei parchi, il viaggio in macchina, i coccodrilli, le terme, il Ghan, Alice Spring toccata e fuga, Uluru e l'outback rosso e infinito, il ritorno a Sydney e il saluto.
Poi parto alla volta di Melbourne e una settimana dopo, subito dopo pasqua mi ritrovo nelle campagne del Macedon Ranges a fare la contadina.
E qui si apre un nuovo capitolo della mia avventura, la scoperta di me in un'altra veste, il rendermi conto delle mie capacità in situazioni non comuni, la caccia, la macellazione, la gestione in autonomia, il contatto con gli animali, la mungitura ma anche la solitudine, il silenzio e la mancanza di comunicazione con la farmer. Poi la proposta di sponsor e la mia sofferenza per la scelta e il sacrificio da fare, la mia permanenza oltre il minimo che mi serviva per il rinnovo del visto, i dubbi, la solitudine di nuovo. Il compromesso di vita giù al paese, la voglia di iniziare a piantare radici, il mio corso di danza africana in città e poi lo sbrocco e la partenza immediata per la Tailandia.
La mia prima avventura in Asia, per lo più da sola, lo scuba diving e l'infezione intestinale, l'incontro con altri viaggiatori e culture lontane, il sentirmi parte del mondo, il sentire che posso andare ovunque e fare qualsiasi cosa.
Il ritorno breve in Italia per i matrimoni, la commozione, i legami, i sentimenti, il saluto in lacrime, la consapevolezza che stavolta non c'è una data per rivedersi.
Il mio secondo capitolo down under, con un nuovo umore, nuovi propositi e alte aspettative. La scoperta di una nuova città, il nuovo college, la vita in una queenslander, la solitudine di nuovo.
Il mio umore nero che non cambia e non mi fa riconoscere i miei progressi con la lingua, che non mi fa rendere conto delle bellezze da cui sono circondata e non mi fa avvicinare le persone. La mia lotta con il corso di inglese e i miei progressi rapidi e visibilissimi che mi sembrano nulla in confronto alle mete che mi sono prefissata e che mi rendono frustrata e in attesa. Questo è lo stato d'animo con cui inizio l'anno: l'attesa. E sono consapevole che è la cosa più sbagliata, che bisogna vivere e godere giorno per giorno del cammino che si sta percorrendo.
Avevo iniziato il mio percorso con il panico della difficoltà, con l'ansia e non riuscivo più a vivermi bene le giornate. Poi mi sono ricordata di focalizzarmi sulla meta, i miei obiettivi e tenere alto lo sguardo per non farmi bloccare dagli ostacoli. In questo modo però ho messo su un nastro trasportatore il mio presente per accelerarlo e mi sono creata una dimensione di attesa del futuro. Così non riesco a godermi in pieno le mie giornate e le persone, mi sento temporanea e non riesco nemmeno più a concentrarmi come vorrei. Non trovo nemmeno l'ispirazione per scrivere e questo mi porta a tenermi tutto dentro in un poltiglia di pensieri e emozioni non bene identificate.
In questo periodo mi sento grigia, non mi sento me stessa ma sono certa che appena fatto l'esame e trovato un lavoretto part time le cose cambieranno, è come se proiettassi tutta la mia negatività su questi eventi, quando so benissimo che è un mio stato mentale, ma forse ho bisogno di un capro espiatorio per liberarmi dalle mie paure.
E' strano, pensavo che questo viaggio e questa nuova vita qui mi avesse reso più forte, ma la sicurezza in me stessa che avevo raggiunto è svanita con le nuove aspettative e i nuovi progetti ed ora devo ripartire di nuovo a ricostruire, ma forse ora non sono più le fondamenta ma sono già al primo piano e non me ne rendo conto. Avrò bisogno di vedere il tetto per capire dove sono arrivata.

Sproloqui a parte inizio il mio 2013 ascoltando rock anni 70, vedendo scrubs e studiando!!!!