giovedì 27 dicembre 2012

soffitti sconosciuti

Ancora una volta mi trovo a guardare un soffitto sconosciuto, citando uno dei miei cartoni giapponesi preferiti (Evangelion), perchè lo stato d'animo è più o meno quello del protagonista: smarrimento, tremila pensieri e domande, attesa, aspettative, scoraggiamento.
E' la quinta volta che cambio casa da quando sono qui in Australia ed è la 14esima in tutta la mia vita,
ma non mi sono ancora abituata a questo nomadismo e sento il bisogno di piantare radici.
 
Il trasloco è stato estenuante, due viaggi in bicicletta lungo questo percorso
 
 
con uno zaino da 10 kg e due viaggi in treno per portare la valigiona e la roba da mangiare.
 
Beh almeno è servito a smaltire tutto il cibo mangiato a Natale.
 
La casa è deserta, non riesco ancora ad incontrare i miei coinquilini; poco male almeno ho il tempo di pulire il frigo e di acchittare la mia stanza.
La stanza è proprio bella, due finestre sul cortile di dietro, armadio a muro, scrivania con sedia comodissima. Il problema è che non ho ripiani per mettere i libri o le altre cose che non possono essere appese; scatta il raid per rubare le casse di plastica del latte che i negozi mettono fuori. E fu così che con tre casse costruii una sorta di mini libreria dentro l'armadio.
Ora mi manca solo il comodino, farò un altra caccia alla cassetta di plastica!
 
 

La cucina è nuova, pulita e ho pure il frullatore!!!!


La sala

Questo è il dietro della casa e il cortile dove c'è abbastanza spazio per costruire un'altra casa!





Faccio appena in tempo a finire di pulire e mettere a posto le mie cose che arriva il primo coinquilino: venezuelano arrogante e sbrafante, fantastico, mi sta sulle palle appena dopo 5 minuti!!!
Esordisce dicendo che in questa casa hanno due tradizioni: una mega festa alcoolica con 50 persone ogni tre mesi e sveglia ogni mattina con Bob Marley. Poco male, il problema va a finire che tra tre mesi sono già via, è che mi ha dato l'impressione di essere una persona poco rispettosa degli altri e del silenzio, nonchè abbastanza pieno di se ed arrogante, ma questa è solo la prima impressione, magari è solo estremamente insicuro e vuole mostrarsi forte.
Lui è un ingegnere meccanico in via di applicare per un visto lavorativo.
Il secondo venezuelano lo incontro la sera, biologo ecologo anche lui in via permanente qui.
La sera c'è movimento in casa, cosa buona è che non mi sento sola come nell'altra e che hanno tutti un buon livello di Inglese così almeno posso fare pratica di speaking.
Beh non c'è paragone con la freddezza e l'indifferenza degli orientali, questo è il calore del sud america...anche un po' troppo.

comunque questa mattina mi svegliano con Bob Marley, anche se avevo dormito abbastanza per cui non mi ha dato particolarmente fastidio e mi preparano la colazione tipica con arepa




beh ora si che c'è condivisione. mi mancava un po' questa atmosfera del condividere, del sedersi a tavola insieme e parlare.
Per ringraziarli preparerò una torta a sorpresa oggi.
Intanto inauguro la mia nuova postazione di studio con una full immersion!!!