venerdì 16 dicembre 2016

La diagnosi finale

Tra festival e creativita' il tempo passa e arrivano I risultati della tomografia e della risonanza magnetica: non solo ho uno strappo alla cartilagine ma ho anche una rottura del legamento di teres...peggio di quello che il dottore aveva predetto.
Ecco il labrum, la fascia di cartilagine che tiene il femore dentro all'acetabolo


Unica soluzione: chirurgia.
La notizia mi manda cosi' in paranoia che spendo una settimana intera a piangere, anche perche' il chirurgo mi mette davanti a tutti i possibili effetti collaterali, danni o complicazioni che possono succedere, oltre al fatto che potrei non tornare a ballare.
Nel frattempo il dolore e' aumentato e non solo devo interrompere qualsiasi sport normale ma termino anche il pilates riabilitativo.
Anche seguire le mie ultime classi di percussioni diventa un problema, e combatto col dolore per tutto il tempo.

Prenoto l'operazione per il primo Febbraio, ma mi metto in lista di attesa per emergenza che se si libera un posto prima me lo danno a me.
Tempo nemmeno una settimana che mi ritrovo al 14 Dicembre! e' qui dietro l'angolo!!!
Ormai ho accettato la cosa e piante tutte le lacrime, raccolgo le forze e le energie che mi arrivano anche da tutta la mia comunita' di amici qui e mi metto all'opera.

Prima cosa mi apro la mia pagina facebook di creazioni da vendere online per le 6 settimane che staro' a casa in malattia. Mi faccio l'ultimo festival a vendere gioielli e dare un saluto alla comunità delle Blue Mountains.







Seconda cosa faccio un giro di shopping agli opportunity shop dove trovo le stampelle a $10 e una mia amica trova una speciale ciambella da gabinetto rialzata per chi si e' operato all'anca ad un garage sale.


Sono quasi pronta, mi costruisco un tavolino da letto, tipo Frida Khalo, cosi' che il tempo che dovro' stare sdraiata non lo passero' ad annoiarmi



Faccio la spesa per un esercito e cucino per una quantità di pasti che nemmeno in tempo di guerra nucleare servono! Il frigo scoppia!!

Eccomi pronta nella super clinica privata da $10000!!!
Sta volta avere l'assicurazione privata è stato un vantaggio, io che mi lamentavo di quei $100 extra ogni mese da pagare, che non mi coprivano quasi niente, sta volta hanno coperto tutte le spese del ricovero... eccetto l'operazione che per fortuna non è costata un occhio della testa
Eccomi nella mia stanza singola di super lusso.


Mi sento rilassata, sarà la compagnia di Ilaria, sarà che tutti sono gentili, rilassati e disponibili, ma non c'è quell'atmosfera frenetica e stressata degli ospedali italiani, sovraffollati e con un numero insufficiente di infermieri.
L'attesa è però troppo lunga, entro alle 12 in clinica ma in sala operatoria solo alle 17.


Eccomi con le mie mutande porta fortuna di Wonder Woman!



Mi vengono a prendere in due infermieri e mi portano direttamente con il letto.
Mi sento come in una serie TV tipo Scrubs o Gray Anathomy, passare lungo i corridoi, intravedere i pazienti nelle camere, gli odori di disinfettante e poi la stanza dove mi anesteizzano.
Anche li mi fanno rilassare, mi chiedono cose personali, di dove sono, perchè sono in Australia, chiacchere da bar insomma.
E' freddissimo e io ho solo il camice operatorio. Mi mettono una coperta calda e un bocchettone di aria calda sotto..mi chiedo se il chirurgo non si congela a lavorare a quella temperatura!
Mi viene a trovare l'assistente chirurgo, l'anestesista e il chirurgo, poi non ricordo più niente, non credo di aver nemmeno visto la sala operatoria.
Mi sveglio in una sala tipo rianimazione, ci sono altri pazienti di fianco a me ancora addormentati o nel dormi veglia.
Appena sveglia parlo subito inglese, mi aspettavo di connettermi in italiano ma evidentemente ho avuto stimoli in inglese. Chiedo da mangiare e da bere visto che l'ultima volta che ho visto una goccia d'acqua è stata 12 ore prima. Già prima di entrare in ospedale ero completamente disidratata per il caldo anomalo, 38 gradi e una cappa di afa insostenibile da due giorni. Sono quasi contenta di operarmi durante questo caldo anomalo, almeno sto al chiuso con l'aria condizionata.

Mi danno un ghiacciolo al limone che mi sembra la cosa più buona del mondo e un bicchiere d'acqua.
Sono già le 9 di sera quando mi riportano in camera.
Mi portano la cena ma le medicine che mi hanno dato iniziano a darmi la nausea e riesco a mangiare poco.
Faccio fatica a tenere gli occhi aperti anche se il mio cervello è attivo. riesco a mandare un po' di sms prima di crollare. Per tutta la notte non fanno altro che monitorarmi la temperatura e la pressione, per cui ogni due ore mi vengono a svegliare. Se mi si alza la temperatura è sintomo di infezione per cui è meglio controllarla, anche se avrei voluto dormire.
Alle 7 mi viene a trovare il chirurgo dicendomi che l'operazione è andata bene, senza complicazioni e che il mio corpo ha risposto bene. Mi fa vedere le foto della cartilagine strappata e infiammatissima e del legamento rotto, e poi dei punti che mi ha messo.Mi da un plico di fogli con il programma di riabilitazione che è fondamentale per il ripristino della funzionalità. Non vedo l'ora di ritornare a fare sport.
Il fisioterapista arriva dopo poco e mi da istruzioni su come camminare con le stampelle e come muovermi a letto o sedermi ecc
Ad essere sinceri il dolore all'anca non è forte, forse perchè ce l'ho ancora addormentata a due giorni di distanza dall'operazione, ma sono tutti gli effetti collaterali degli antinfiammatori che mi buttano giù. ho nausea, giramenti di testa e faccio fatica a mangiare.
insomma devo stare a letto come un vegetale a non far niente...mi sto già annoiando!!!