mercoledì 15 aprile 2015

hippie da rave


 
 
 
"Il bondage è un insieme di pratiche sessuali e/o voyeuristiche basate su costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli, o più in generale sull'impedimento consenziente della libertà fisica del movimento, di vedere, di parlare, di sentire.
Partendo dal light bondage, ovvero la legatura solo delle mani e/o dei piedi, si arriva a forme di annodamento complete in cui si impedisce ogni movimento alla persona legata o addirittura ogni contatto col terreno.
Alcune forme di bondage sono apprezzate come espressione artistica in fotografia e in pittura, soprattutto in Giappone" (cit. Wikipedia)

Questo mi era già noto, quello che non sapevo e a cui mi sono ritrovata ad assistere è lo shibari.
Questa forma di bondage è raramente usata nei paesi occidentali ed è poco conosciuta
A me era totalmente ignota.
L'aspetto importante e caratteristico di questa variante, dovuto probabilmente a tradizioni religiose da cui la pratica si è evoluta, è la parte spirituale più che la situazione fisica della persona legata.
La parola in Giapponese riassume il concetto della "bellezza del legare" e sottolinea il lato emotivo e artistico dell'arrendersi pacificamente all'arte e della completa fiducia verso il dominatore.

Come mi sono trovata di fronte ad una performance di questo tipo?!

Parto dal principio, ovvero dall'invito dei miei amici percussionisti a vedere un loro concerto all'interno di una serata multi artistica.
E' uno di quegli eventi della "tribe", un gruppo di artistoidi che organizza "art party", "bohemien bazar" e "full moon drum cyrcle", in luoghi segreti, magazzini, boschi, parchi, spiagge, grotte ecc
Tutto si sa per passaparola, sono eventi piccoli, ristretti a poche persone e poco pubblicizzati.
Ci si conosce un po' tutti e un po' tutti sono parte attiva.
Il mio obiettivo è quello di esporre o vendere le mie creazioni in uno dei loro eventi nel prossimo futuro.

Questa serata in particolare è un anniversario di un gruppo che organizza raduni artistoidi che somigliano un po' troppo a rave party, lontano dai miei gusti, ma vado lo stesso a vedere i miei amici che suonano.

Entro, solito marchio sulla faccia al posto del timbro, solito abbraccio di benvenuto e solito gruppo di pittori, face painter, bancarelle ecc
Fin qui niente di strano, o meglio il solito bizzarro gruppo di persone.
 

 

C'è anche qualcosa che mi piace tra le creazioni, come questi ciondoli fatti da sezioni di pigne incluse in resina.







Dopo un lungo intro doof doof del dj, finalmente arrivano un po' di vibrazioni afro 
 
 
  








E' poi la volta di un duetto acustico, un breve preambolo di orribile musica elettronica prima dello shibari di cui non avevo idea.
Entra in scena un uomo dai tratti somatici orientali, completamente tatuato come uno yakuza, fa quasi spavento. Musica da meditazione di sottofondo.
E poi entra la sottomessa, si spoglia e lui la inizia a legare. Dopo un elaborato bondage la appende, un po' come fa mio padre con i salami quando i miei fanno il maiale a Natale.
Lei entra in trance e ci sta fino alla fine, quando sembra quasi svenuta.
 


 
 






 
 
 
Ecco io la bellezza, la spiritualità o il lato emotivo di questa pratica proprio non lo vedo.
Mi stranisce vedere una bella ragazza nuda, legata e appesa come un caciocavallo.
Sarà che sono cresciuta in un paesino di provincia dove le legature avevano un puro scopo pratico (appendere salumi e formaggi o l'animale di turno scannato, maiale o agnello a seconda della festività), sarà che non sono così aperta di mentalità, sarà che io un lato spirituale non ce l'ho, visto che sono atea, ma non riesco a godermi la performance, non la capisco, non ci trovo niente di interessante a parte il solo fatto che è una cosa nuova per me.
 
Ecco la mia faccia perplessa catturata dal fotografo.
 
 
Io che cerco sempre forme alternative di espressione, che mi impegno a trovare gruppi di persone che pensano controcorrente, che vado ad eventi insoliti ed originali e non mi fermo al primo pub a bere birra, sono un po' disillusa da questa comunità.
Mi sembra una setta in fin dei conti.
Per pensare e agire controcorrente finiscono poi tutti per pensare e comportarsi controcorrente allo stesso modo.
Stasera faccio l'anticonformista tra gli anticonformisti, dico che non mi piace e me ne vado a metà serata dopo questo tanto applaudito shibari, seguito ancora da doof doof music.
Mi sembrano tutti invasati da rave party, ma senza droghe.
Torno a casa e mi preparo per il giorno successivo dedicato ad un po' di sana danza e musica africana.