venerdì 20 luglio 2012

"Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto"

E' difficile essere pronti quando si viene catapultati in una vita che non ti appartiene senza preavviso, senza averlo deciso o pianificato.
Finchè il piano era stare qua 3 mesi andava bene, 3 mesi volano, e infatti sono volati, ma adesso che mi trovo a decidere se accettare la proposta di contratto per 2 anni o andarmene e lasciarmi sfuggire un visto di residenza permanente mi sento in crisi.
La vita e il lavoro sono davvero duri, è freddo, la mia casa è un frigo, i miei coinquilini sono due casi patologici e ciò non aiuta.
In più questa settimana è dovuto fare un lavoraccio, il peggiore mai fatto in vita mia: pulire il pollaio!!! e chi non l'ha mai fatto non sa cosa significa sollevare chili di polverosa paglia piena di merda. E la merda di gallina oltre a fare una puzza infernale che ti rimane addosso per giorni è come una supercolla, appiccica gli starti di paglia e li rende pesantissimi. Davvero il peggior lavoro mai fatto.
La cosa divertente è che questo tipo di lavoro lo fanno i ragazzini senza esperienza, senza titolo, in caccia di un lavoro non qualificato, che dia soldi subito, ed io lo sto facendo a 30 anni, con 2 lauree alle spalle e 3 anni di esperienza lavorativa in ricerca e sviluppo...
Adesso so cosa provano tutti gli emigranti che vengono in Italia e gli tocca fare lavori umili che nessun italiano vuole fare. E' proprio vero che viaggiare apre la mente, ti fa capire tante cose del tuo paese oltre che di te stesso.
Il punto è che devo capire cosa voglio io.
Quello di cui sono sicura è quello che non voglio. Non voglio tornare a vivere in una città inquinata, rumorosa, razzista e intollerante, essere schiavizzata sul lavoro, in continua tensione per la paturnie del capo, percepire uno stipendio misero e fare una vita stressante.
Per adesso stringo i denti, mi godo le meravigliose albe che incontro per strada ogni mattina, l'affetto del cane Sammy che mi viene a trovare in qualsiasi parte della fattoria, la mia classe di danza africana e l'affetto di tutte le persone che mi sostengono anche a distanza.