venerdì 23 gennaio 2015

anno nuovo, nuova consapevolezza

Il passaggio al nuovo anno è stato segnato da novità in campo sentimentale, una nuova consapevolezza e sfide sempre piu' difficili da affrontare.
Questa volta non ho bisogno di fare il punto della situazione e riepilogare tutti i traguardi raggiunti l'anno scorso per avere la conferma di quanto intensa e gratificante sia stata la mia vita, però una plan freak come me non poteva non fare la lista dei buoni propositi e dei nuovi obiettivi da raggiungere nel prossimo  futuro.
La nuova consapevolezza mi ha portato alla conclusione che devo accettare che le cose sfuggano al mio controllo e il fatto che non vadano come avrei voluto non significa fallimento.
In questo il mio background scientifico dovrebbe aiutarmi. In ricerca si parte da una teoria, ci si pone quindi l'obiettivo di dimostrarla con esperimenti. Questi possono dimostrarla oppure andare nella direzione opposta e negarla. Questo non significa fallimento, significa solo negazione della teoria, significa spostare il punto di partenza e avere un nuovo obiettivo.
Il punto è che mi faccio sempre troppe seghe mentali, soprattutto quando è coinvolto il mio lato sentimentale e tutte le emozioni che gli ruotano intorno.
Dopo tanto tempo mi sono aperta e ho lasciato libero sfogo alle emozioni, senza controllarle razionalmente. Questa mancanza di controllo mi ha lasciato scoperta e completamente in balia delle emozioni, con tutte le conseguenze con cui combatto ancora adesso: alti e bassi nell'umore, insonnia e ansia e tremila paranoie.
Ho pensato anche di trovarmi un maestro di yoga, ma l'idea di dover sfidare la mia mente che non si riposa mai e farla tacere con un mantra mi è sembrata ridicola.
Il punto è proprio questo, che non riesco a fermare la mia testa, l'unica momento in cui davvero la smetto è quando ballo.
Questa settimana sono felicemente tornata a danza, con un'altra insegnante, australiana, ma che tiene testa ai nativi africani. Il mio maestro Ghanese è in tournee e non tornerà fino a Marzo, da qui la decisione di cambiare classe per poter iniziare subito e non perdere l'allenamento.
Il lato negativo è che la classe si trova ad 1 ora e mezza di distanza da casa e ogni volta è un'impresa arrivare li; mi tocca fare 1 ora di treno e 20 minuti in bici in mezzo al traffico. Ne vale la pena però, la classe è davvero alto livello, ci sono un sacco di ballerine brave e abbiamo almeno 5 percussionisti. Davvero stimolante ed energetica, oltre che imparo un nuovo stile, della Guinea.
Uno dei miei obiettivi di quest'anno è migliorare la mia danza, imparare altri stili, anche se lascio il sabar ai piu' coraggiosi, e prepararmi per andare in Africa nel 2016.
Altra attività che ferma la mia mente e mi mette in connessione con me stessa e con gli elementi è il surf.
Solo il fatto di andare al mare per me è purificante, mi toglie tutto lo stress e mi sento parte della natura, del mondo. Poi il fatto di dover sfidare la forza del mare, di andare incontro ai muri d'acqua e superarli per andare a largo crea una tensione in me che annulla tutti i pensieri e mi fa concentrare solo sul corpo e sullo sforzo fisico che sto facendo.
Una volta a largo c'è l'attesa, il guardare verso l'oceano e aspettare che si gonfi un'onda, prevedere dove si rompe, iniziare a remare, poi riuscire a prenderla, sentire l'energia, sentire la spinta e alzarsi in piedi. Mi sento al top quando sono in piedi e vado come una freccia verso la riva. Non sento piu' niente, non vedo piu' niente, solo pura energia.. almeno fino a quando mi schianto schiacciata da un muro d'acqua che mi chiude sulla testa.
Eccomi con la mia tavola nuova di zecca e il battesimo dell'acqua a Cronulla