martedì 14 gennaio 2014

il natale australe

Le mie ultime giornate qui a Cronulla in attesa delle vacanze di Natale volano via come il vento, tra compere di cose esotiche da mangiare per i miei e preparazione dei regali fatti come sempre a mano.

Qui il Natale è ancora (purtroppo) piu' consumistico che in Italia.
Il benessere va di pari passo con lo spendere soldi in cose inutili e i negozi straripano di gente che compra di tutto, dalle corna di renna di stoffa da attaccare alle auto, con tanto di naso rosso da mettere sul cofano, alle illuminazioni estreme, ai babbi natali che si arrampicano, ai bastoncini di zucchero gonfiabili alti come case.
Ad ogni angolo aprono negozi temporanei di addobbi per Natale, che chiuderanno subito dopo le feste e le case si vestono delle piu' orrende decorazioni natalizie.




Andando in giro in bici di giorno inizio a vedere dove queste decorazioni finiscono, ma non riesco a carpire la loro bruttezza fino in fondo con la luce del sole. Decido così per un giro notturno alla scoperta delle magiche luci di Natale.










 


Sembra di essere in "mamma ho perso l'aereo", solo che senza neve e con gli alberi in fiore.
Ci sono case illuminate a giorno, babbi natale tridimensionali che guidano slitte trainate da renne che svettano sui tetti, finta pioggia di neve sui cornicioni...uno spettacolo agghiacciante.
Mi viene ancora piu' voglia di non comprare niente e mi tengo ben lontana dai centri commerciali.
Il mio shopping natalizio si traduce in un paio di radici di pastinaca, una di casava, una patata dolce di 1,2 kg, del mughrebieh, latte di cocco e 2 mango per i miei che queste cose in Italia non le hanno mai mangiate.
Per il resto mi dedico al godermi il caldo e il sole dell'estate, un barbeque di pesce tra amici e le varie cene-feste di natale aziendali.


















 
 
Gli ultimi giorni prima della partenza sono anticipati da uno stato d'animo complesso, poco decifrabile, un mix di contentezza ed euforia per il ritorno, e preoccupazione per quello che mi aspetto di trovare.
Tutto confermato al mio arrivo in Italia e peggiorato dal freddo dell'inverno a cui ormai ero disabituata e che non ricordavo così infame.
La gioia di rivedere la mia famiglia e i miei amici, la tristezza per vedere che le cose sono ancora peggio.
Rivedere gli amici dell'università, alcuni dei quali non vedevo da 6 anni, mi ha riportato indietro nel tempo e mi ha fatto un immenso piacere; allo stesso tempo non riuscivo ad essere completamente felice nel vedere molti di loro disoccupati, precari, con contratti ridicoli, sottopagati e bistrattati e mi sentivo anche in colpa nel descrivere la mia vita piena di prospettive e di soddisfazioni. Non volevo fare l'emigrante arricchita arrogante.
Alcuni di loro sono volutamente fermi alla vita universitaria, paurosi di uscire dalla bolla studentesca ed entrare nell'età adulta fatta di responsabilità e scelte di vita. Altri vorrebbero muoversi ma non ci riescono perchè non ci sono i mezzi e sono entrati a fatica nell'età adulta perdendo sogni, prospettive ed entusiasmo. Li ho visti già invecchiati.
Qualcuno è ancora combattivo e non si è fatto schiacciare dal sistema, ha ancora forti le idee di cambiare le cose da dentro. Non posso fare altro che stimarli, io che me ne sono andata e mi sono sottratta alla lotta.
Solo un paio ce l'hanno fatta a fatica e fanno il lavoro che hanno sempre sognato, anche se si devono sottoporre ad orari allucinanti, rapporti tra colleghi al limite del mobbing e vita privata annullata.


Le giornate a casa dai miei scorrono lente e ovattate, un po' per il jetlag che mi dura una settimana, un po' per i lunghi e pesanti pasti. Ogni pranzo e ogni cena sembra una maratona di "man vs food". In tre settimane metto su quasi 4 kg!!!
Anche il capodanno arriva in sordina, uno dei pochi che faccio a casa con i miei senza nessun ospite. Ci sono pochi fuochi d'artificio nella vallata e il mio paese non ha nemmeno appeso le illuminazioni di Natale data la mancanza di soldi. Per fortuna non nevica altrimenti sarei rimasta bloccata in paese visto che non ci sono nemmeno i soldi per pagare gli spazzaneve.
Le giornate cambiano ritmo quando arrivano i miei amici da Milano, i pasti si fanno ancora piu' ricchi ma almeno le giornate diventano dinamiche, fatte di uscite ed escursioni nelle fredde montagne Abruzzesi.
L'ultima settimana vola e mi ritrovo in un baleno all'aeroporto di Fiumicino ad imbarcare i miei 25 kg di valigia piu' la macchina da cucire.
Finalmente potrò avere la mia Necchi di nuovo con me, dopo due anni!!!