domenica 1 settembre 2013

primavera

Oggi entra ufficialmente la primavera, anche se i fiori sono gia' sbocciati da almeno due  settimane.
Non solo qui il passaggio alla primavera arriva prima dell'equinozio, ma la bella stagione e' iniziata in pieno inverno con punte di 25 gradi, cieli sereni e sole meraviglioso.
Sono finite i lunghi inverni grigi Italiani, soprattutto quelli nebbiosi di Milano.
In occasione della fioritura dei ciliegi giapponesi il commune di Auburn, come ogni anno, gli dedica un festival nel giardino giapponese, con un paio di fine settimana all'insegna della cultura e delle arti tradizionali del sol levante.
Quale migliore occasione di mangiare sushi se non ascoltando i tamburi rituali sotto un sakura in fiore?!


















Anche il bush e' un'esplosione di colori e profumi.
Ogni mattina in bici sulla via del lavoro sono investita dagli intensi profumi dei fiori selvatici e degli alberi di mimosa che costituiscono la flora nativa dei boschi locali, insieme agli eucalipti.
Qui lo scorrere delle stagioni non e' scandito dal calendario ma dalla natura stessa.
Credo che questa sia una delle cose piu' belle del vivere qui, che pur essendo territorio urbano, la natura ne e' parte integrante.
Non come le citta' italiane dove il cemento ha soffocato qualsiasi habitat natural, relegando gli alberi a pochi e sempre troppo piccolo parchi urbani.
Qua non solo la natura e' viva ma e' rimasta intatta in alcune zone.
E' questo l'esempio del Marramarra National Park, chiuso al pubblico fino a pochi anni fa, in modo da preservare alcune specie in pericolo di estinzione.
Ora si puo' visitare ma solo con un'autorizzazione e per piccolo gruppi.
Cosi' con altri 9 Sydney Explorers ho percorso un tortuoso sentiero in una delle strette valli del Marramarra.





I 15 km di sali e scendi li ho retti bene, grazie anche alle mie "scarpa", solo alcune discesce ripide mi hanno distrutto le ginocchia.
Questa volta il gruppo non mi ha particolarmente entusiasmato, solo un filippino e uno delle isole Mauritius erano interessanti.
Il resto erano Aussie per nulla simpatici e alcuni erano pure arroganti, si vantavano delle vare esplorazioni in giro per il mondo con una certa aria di superiorita'.
Non c'e' niente da fare, chi ha una storia di emigrazione alle spalle ha una Marcia in piu' ed e' molto piu' socevole ed aperto agli incontri.
L'unica parte divertente della camminata e' stato il guado del torrente gelido, con tanto di gridolini proprio di quelli che si vantavano delle loro doti da esploratori.





quasi alla fine del circuito abbiamo anche trovato delle incisioni aborigene come questa del canguro.