giovedì 28 maggio 2015

Ilaria's week


Si Ilaria è tornata a casa mia...un marchio inconfondibile!
La sua ultima settimana in Australia la passa da me e con me il più possibile.

Come regalo per la partenza e augurio di rivederla al più presto qui Down Under, le faccio il biglietto per un evento. Non voglio caricarla di ulteriore peso, considerando che va in Italia con 30kg e ne lascia altrettanti qui da me!!!
L'idea nasce dal mio giro di amicizie frikkettone. Sono sempre un po' prevenuta e scettica per queste cose, ma ancora una volta voglio dargli una possibilità e andare senza pregiudizi, con la massima apertura mentale possibile.
E' una serata musicale, ci sono diversi artisti tra cui anche il mio amico percussionista, tra l'altro partner di una delle ballerine del mio gruppo di Afro.
Suona un flautista, un chitarrista e una coppia chitarra e l'armonia una sorta di organetto e non poteva mancare un didgeridoo.

Fin qui nulla di strano.

Leggo la biografia della coppia che guida la serata e fa anche il lancio del CD.
Sono due maestri di Bhakti Yoga e devotional music impegnati nel guidare le persone verso il "risveglio e consapevolezza" con la musica e la meditazione. La loro musica è fusione di mantra antichi, testi inglesi e musica moderna. Viaggiano in giro per il mondo studiando preghiere tradizionali e trasformandole in canzoni  che accompagnano sedute di yoga e meditazione.
Ok è qualcosa che va un po' al di la di quello che faccio o che mi piace, ma ho letto un po' di articoli scientifici sui benefici della meditazione e dello yoga e voglio andare a vedere di che si tratta.








Il posto è una chiesa. Niente di strano, ci sono un sacco di chiese che ospitano concerti, Art Party non collegati a pratiche religiose.
Appena entrati però mi stranisco e cambio idea.
L'ambiente è saturo di incensi e ci sono diversi altari votivi a madre natura, fatti con piume, foglie, fiori e altri elementi naturali.
Ok, ora davvero non so cosa aspettarmi, mi dedico al cibo. Servono lenticchie con curry, chai tea, non male, un po' costoso ma va giù.
Dopo un intro di didgeridoo e un ringraziamento alla terra aborigena iniziano i canti sacri...nooo ma sono davvero preghiere!!!
Ho portato Ilaria ai "canti della chiesa", io che ho sempre rifiutato queste cose e lei che ha combattuto per anni contro i dogmi e le tradizioni religiose.
Tutti sono in estasi e ripetono i mantra in sanscrito proiettati sul muro del palco.

 
La musica e la parte artistica non è male, sono tutti bravi musicisti e la voce di Lulù è incantevole, è la parte della ripetizione del mantra o preghiera che sia che proprio mi blocca.
Ilaria si fa coinvolgere e partecipa alla cosa, io mi stranisco di brutto, mi viene l'ansia e mi domando che cavolo ci faccio in mezzo a sta gente.
E il bello è che in poche settimane andrò ad un ritiro di yoga, danza afro e percussioni con questo gruppo. Spero proprio di non dover fare anche ste cose tra una lezione e l'altra.


 





 Resistiamo un'ora, Ilaria si addormenta per terra e la risveglio nel bel mezzo di una pioggia di petali di rosa, gente in trance che balla alzando le mani al cielo e gente che prega.
E' arrivato il momento di andarcene a casa!

Il giorno dopo ci dedichiamo a quello che ci piace di più, dove ci sentiamo davvero a nostro agio: la cucina!
Prepariamo la festa di addio di Ilaria, o meglio di arrivederci a Settembre.
Eccola alle prese con le decorazioni per la sua torta.




Questo è quello che ci piace, una bella serata in allegria con qualche amico, due risate, un po' di vino e cibo fatto in casa e gente che ti prende per il culo per essere andata in chiesa a pregare!!!!

domenica 17 maggio 2015

Melbourne escape

Non potevo sottrarmi ad uno dei miei rituali da aeroporto e non concedermi uno tra i tanti "junk meal" in vetrina.
Ebbene si, sono di nuovo con la valigia.
 
Ultimamente mi sento più nomade che mai, sarà che sto mettendo radici qui nello Shire e Sydney inizia a starmi stretta, sarà che una volta che inizi a viaggiare ti viene la malattia del viaggiatore e non smetti più, sarà che è iniziato l'autunno e le giornate con meteo variabile non permettono di andare al mare tanto spesso, ma ho sempre la valigia pronta.
 
Ancora una volta il viaggio mi porta dalla mia amica Ilaria, con cui proprio  ieri al telefono parlavo del fatto che io e lei ci rincorriamo in tutti i posti del mondo e prima o poi ci riuniamo sempre.
 
L'obiettivo era di fare a Melbourne il weekend dell'Anzac day, che cade lo stesso giorno della nostra italianissima celebrazione della liberazione dal fascismo, con la speranza di avere un giorno in più di ponte. Non avendo dato il ponte ufficialmente in lab, non mi prendo uno dei miei preziosissimi giorni di vacanza che sto accumulando per andare in Africa l'anno prossimo, e parto di venerdì subito dopo il lavoro.
Poco male visto che è solo un'ora e mezza di volo.
 
Viaggiare in solitaria è sempre un buon momento per stare da sola con i miei pensieri, senza le tremila distrazioni che ho a casa, e riflettere sul mio presente.
In realtà sono talmente stanca che crollo in sala d'attesa e mi addormento.
Sto diventando troppo rilassata in questo paese, non sono mai in allerta e faccio tardi all'imbarco!
E' incredibile come ci si abitui subito ad uno stile di vita migliore, quasi non ci faccio più caso, mi viene naturale pensare che non c'è nessuno che ti frega lo zaino mentre dormi.
Ogni tanto mi dimentico che a Milano dovevo sempre tenermi la borsa in braccio ovunque andassi, mezzo pubblico, mercato o strade affollate.
Qui capita sempre più spesso che venga svegliata al capolinea del treno da un altro viaggiatore o dal capotreno e che il mio zaino sia ancora accanto a me.
Per non parlare di Gennaio quando lasciai la mia canon con obiettivo nuovo di zecca da $400 sulla panchina della stazione e che andai a riprendere il pomeriggio stesso agli oggetti smarriti dove era stata consegnata da un passante.
Anche il mio orario di arrivo al lavoro è pesantemente influenzato da questa attitudine laid back tipicamente Aussie.
La mattina sono talmente tanto "in sciallo" che mentre faccio colazione, mi preparo il pranzo, mi metto a cucire, a fare giardinaggio o a vedere la serie nerd di turno che ho scaricato.
Spesso capita che mi passa l'orario e arrivo in ritardo di 10 o 20 minuti.
Il bello è che né ho il cartellino fantozziano da timbrare né ce nessuno a rimproverarmi in lab visto che sono io ad aprirlo!! E comunque in generale nessuno si azzarda a rimproverarmi considerando che arrivano un po' tutti quando gli pare senza dare troppe giustificazioni.
La cosa più bella del lavorare qui è che la tua vita privata e le tue esigenze vengono prima del lavoro e sei giustificato sempre e per tutto.
Non esistono ore di permesso, te le prendi e basta  e ti viene comunque pagata l'intera giornata.
Questo è dare valore alle persone, ai lavoratori e non trattarle come bestie da soma come succede oramai in Italia.
 
Piccola parentesi amara sull'Italia a parte, mi ritrovo in una nebbiosa, grigia e fredda Melbourne e già rimpiango il sole e le spiagge di Sydney.
 

Il 25 Aprile è la celebrazione in Australia e Nuova Zelanda dei soldati (ANAZC è infatti l'acronimo di Australia and New Zealand Army Corps) caduti in tutte le guerre.
La scelta del 25 aprile ricorda l'anniversario del primo sbarco dei soldati australiani e neozelandesi a Gallipoli in Turchia, nella prima guerra mondiale e portare aiuto all'Impero russo. Fu la prima volta che l'Impero britannico impiegò in Europa i soldati bianchi reclutati nelle più lontane colonie agli antipodi.
Per il centenario a Melbourne hanno steso un tappeto di migliaia di papaveri rossi all'uncinetto a cui anno lavorato centinaia di persone per due anni. Peccato per la pioggia...





La pioggia si ferma a tratti e ci permette di godere dei meravigliosi murales di questa città, ormai famosa per la sua Street art.
Queste le vie più famose dove vedere i murales:

  • Hosier and Rutledge Lane, opposite Federation Square
  • Caledonian Lane, off Little Bourke Street
  • Union Lane, off Bourke Street Mall
  • Rear of 280 Queen Street in Finlay Avenue
  • 21 Degraves Street
  • Cnr Flinders Lane and Cocker Alley 
  • 122 Palmerston Street, Carlton
  • Centre Place, between Collins Street and Flinders Lane


  • non mancano riferimenti politici al presidente Abbott...






    Su questo sito ci sono foto migliori delle mie, sono partita solo con la mia action camera e ho lasciato la reflex a casa per questo mini viaggio.
    http://www.melbourne.vic.gov.au/ForResidents/StreetCleaningandGraffiti/GraffitiStreetArt/Pages/StreetArtImageGallery.aspx

    La sera andiamo ad un Art Party versione di Melbourne.
    Ebbene questo raduno di artisti si sta espandendo oltre Sydney e stanno aprendo aventi di questo tipo in diverse città, anche a Bali e in Canada!!!
    La cosa divertente è che ci ho incontrato gente di Sydney!!! E' come incontrare dei Romani a Parigi!
    Il fatto è che la gente che gira in questi eventi di nicchia è poca e sempre la stessa, in fondo questo paese è poco popolato.
    La serata è come sempre bella, ci sono live painter, musicisti vari, ballerini, un mago illusionista e un poeta che adoro già dopo pochi minuti, godetevi uno dei suoi video

    https://www.youtube.com/watch?v=aX4U-eyEB4k








     





     


     

    mercoledì 15 aprile 2015

    hippie da rave


     
     
     
    "Il bondage è un insieme di pratiche sessuali e/o voyeuristiche basate su costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli, o più in generale sull'impedimento consenziente della libertà fisica del movimento, di vedere, di parlare, di sentire.
    Partendo dal light bondage, ovvero la legatura solo delle mani e/o dei piedi, si arriva a forme di annodamento complete in cui si impedisce ogni movimento alla persona legata o addirittura ogni contatto col terreno.
    Alcune forme di bondage sono apprezzate come espressione artistica in fotografia e in pittura, soprattutto in Giappone" (cit. Wikipedia)

    Questo mi era già noto, quello che non sapevo e a cui mi sono ritrovata ad assistere è lo shibari.
    Questa forma di bondage è raramente usata nei paesi occidentali ed è poco conosciuta
    A me era totalmente ignota.
    L'aspetto importante e caratteristico di questa variante, dovuto probabilmente a tradizioni religiose da cui la pratica si è evoluta, è la parte spirituale più che la situazione fisica della persona legata.
    La parola in Giapponese riassume il concetto della "bellezza del legare" e sottolinea il lato emotivo e artistico dell'arrendersi pacificamente all'arte e della completa fiducia verso il dominatore.

    Come mi sono trovata di fronte ad una performance di questo tipo?!

    Parto dal principio, ovvero dall'invito dei miei amici percussionisti a vedere un loro concerto all'interno di una serata multi artistica.
    E' uno di quegli eventi della "tribe", un gruppo di artistoidi che organizza "art party", "bohemien bazar" e "full moon drum cyrcle", in luoghi segreti, magazzini, boschi, parchi, spiagge, grotte ecc
    Tutto si sa per passaparola, sono eventi piccoli, ristretti a poche persone e poco pubblicizzati.
    Ci si conosce un po' tutti e un po' tutti sono parte attiva.
    Il mio obiettivo è quello di esporre o vendere le mie creazioni in uno dei loro eventi nel prossimo futuro.

    Questa serata in particolare è un anniversario di un gruppo che organizza raduni artistoidi che somigliano un po' troppo a rave party, lontano dai miei gusti, ma vado lo stesso a vedere i miei amici che suonano.

    Entro, solito marchio sulla faccia al posto del timbro, solito abbraccio di benvenuto e solito gruppo di pittori, face painter, bancarelle ecc
    Fin qui niente di strano, o meglio il solito bizzarro gruppo di persone.
     

     

    C'è anche qualcosa che mi piace tra le creazioni, come questi ciondoli fatti da sezioni di pigne incluse in resina.







    Dopo un lungo intro doof doof del dj, finalmente arrivano un po' di vibrazioni afro 
     
     
      








    E' poi la volta di un duetto acustico, un breve preambolo di orribile musica elettronica prima dello shibari di cui non avevo idea.
    Entra in scena un uomo dai tratti somatici orientali, completamente tatuato come uno yakuza, fa quasi spavento. Musica da meditazione di sottofondo.
    E poi entra la sottomessa, si spoglia e lui la inizia a legare. Dopo un elaborato bondage la appende, un po' come fa mio padre con i salami quando i miei fanno il maiale a Natale.
    Lei entra in trance e ci sta fino alla fine, quando sembra quasi svenuta.
     


     
     






     
     
     
    Ecco io la bellezza, la spiritualità o il lato emotivo di questa pratica proprio non lo vedo.
    Mi stranisce vedere una bella ragazza nuda, legata e appesa come un caciocavallo.
    Sarà che sono cresciuta in un paesino di provincia dove le legature avevano un puro scopo pratico (appendere salumi e formaggi o l'animale di turno scannato, maiale o agnello a seconda della festività), sarà che non sono così aperta di mentalità, sarà che io un lato spirituale non ce l'ho, visto che sono atea, ma non riesco a godermi la performance, non la capisco, non ci trovo niente di interessante a parte il solo fatto che è una cosa nuova per me.
     
    Ecco la mia faccia perplessa catturata dal fotografo.
     
     
    Io che cerco sempre forme alternative di espressione, che mi impegno a trovare gruppi di persone che pensano controcorrente, che vado ad eventi insoliti ed originali e non mi fermo al primo pub a bere birra, sono un po' disillusa da questa comunità.
    Mi sembra una setta in fin dei conti.
    Per pensare e agire controcorrente finiscono poi tutti per pensare e comportarsi controcorrente allo stesso modo.
    Stasera faccio l'anticonformista tra gli anticonformisti, dico che non mi piace e me ne vado a metà serata dopo questo tanto applaudito shibari, seguito ancora da doof doof music.
    Mi sembrano tutti invasati da rave party, ma senza droghe.
    Torno a casa e mi preparo per il giorno successivo dedicato ad un po' di sana danza e musica africana.