martedì 4 settembre 2012

Bangkok

Bangkok è una bolgia!
Rumore assordante ovunque, sembra che tutti i mezzi di trasporto più rumorosi e scassati circolino qui: motorini smarmittati, tuk tuk, autobus allucinanti che scaricano fumo nero..
La città sembra un formicaio, tutti sono indaffarati, la vita è frenetica, al contrario di Phuket dove i ritmi erano scanditi dalle onde del mare. La vita sull'isola si animava solo di notte davanti ai lady bar, poi di mattina tornava la pace, così tanta che il taxista che mi doeva venire a prendere per portarmi all'aeroporto non si è svegliato!
Inizia così la mia ultima giornata sull'isola: sveglia alle 4, tutto tace, solo qualche mignotta in motorino che torna a casa.
Io fiduciosa aspetto il taxi davanti al Rumble fish. Dopo un quarto d'ora decido di chiamare il manager dell'ostello e dopo 10 minuti si presenta lui mezzo addormentato che mi porta di corsa all'aeroporto imprecando contro il taxista!
Per fortuna avevo fatto iil check in on line così faccio tutto subito e mi imbarco appena in tempo.
Credo che dallo stress per paura di perdere il volo il mio cervello si sia ibernato ancora prima di decollare e mi sono svegliata solo all'atterraggio.
Tanto per cambiare a Bangkok diluvia...stramaledetta stagione delle piogge!!!
In compenso risparmio e viaggio comodamente in metro e poi in skytrain fino all'ostello.
Lo skytrain è supermoderno ed efficente, peccato che tolga aria e sole alle strade dove passa e passa davvero vicino ai palazzi, ecco una veduta dalla banchina su una strada piena di bancarelline
 
 
L'ostello sembra una casa di una vecchia coppia di anziani. Tutto di legno, minuscolo, claustrofobico, cadente, al posto del pavimento c'è della carta desiva, ma curato nei dettagli: in camera ho sediolina, tavolino e specchio tutti di legno scuro, l'attaccapanni è decorato con teste di elefanti e ovunque ci sono budda e altre icone tradizionali.
La cosa più bella è il lavandino nel corridoio!
In compenso internet è superfast e ho l'aria condizionata.
Altra cosa fica è che sono servita sia da metro che da skytrain, più facile di così!
 
 
Primo giorno: mi inoltro nell'esplorazione dei dintorni...pessima idea, sono nel business district, solo grattacieli e tanto smog.
Qui il traffico oltre ad essere massiccio è completamente fuori dalle regole, sorpassano a destra e a sinistra indistintamente, non danno precedenza ai pedoni e trovare delle strisce pedonali su cui attraversare è un'impresa, per non parlare dei semafori pedonali.
 
 
La cosa pittoresca sono sempre e comunque i venditori ambulanti solo che, mentre al mare mi invogliava prendere spiedini sfrigolanti o palline fritte, qui è tutto immerso nello smog.
PErò è bello perdersi nel dedalo di bancarelle e in notturna fa ancora più effetto soprattutto quando non ti rendi conto di dove vai è sbuchi nella via dei massaggiatori per donne...
Non si riesce a non comprare niente e il bello è che sto comprando tutte cose non preventivate mentre quelle che devo prendere non le trovo!
In una delle mie avventure notturne mi imbatto nella via dei night club dove c'è letteralmente una sfilata di bamboline davanti ad ogni locale e buttadentro che ti mostrano il catalogo delle performance di cui la più nota è il ping pong show..
Comunque qui in città non sono così aggressivi come sull'isola dove ti fanno passare la voglia anche solo di dare un'occhiata a negozi e bancarelle.
In barba a Montezuma mi ficco in un risorantino Thai e mi prendo un po' di schifosini non identificati
 
 
Ho notato che qui le bacchette si usano poco; la gente usa cucchiaio e forchetta e ho letto che solo il cucchiaio viene portato alla bocca perchè la forchetta è considerata un'arma di offesa al pari del coltello.
Conlcudo la serata mangiando mangosteen comprati in giro per bancarelle e mi preparo ad affrontare il dentista nella clinica superlusso di fianco all'ostello
 
 
Penultimo giorno a Bangkok.
Ho praticamente visto tutto quello che mi interessava, mi sono persa nei mercati, ho macinato km a piedi per vedere templi e musei (tra cui anche il museo degli orrori, museo di medicina con una sezione dedicata all'embriologia, apprezzabile collezione di feti malformati in formalina e una di scienze forensi), ho evitato tutti gli adescatori di turisti e ho fatto un sacco di compere.
Le cose più belle e uniche che ho visto sono state: il mercato notturno dei fiori scovato per caso nelle viuzze vicino al quartiere cinese, il bazar delle stoffe indiane, il budda reclinato e i due meravigliosi templi Wat Pho e Wat Arun. La vista dalla golden mountain e lo shopping compulsivo a chatuchat, i numerosi gatti siamesi e i monaci buddisti nelle loro vesti arancioni.
 
 















 

 


 


 
Questo paese mi lascia un po' di amarezza, esempio di come il progresso incontrollato e il turismo di massa abbia inquinato, corrotto e impoverito una terra meravigliosa, culla di una cultura antica e di valori.